“Questo è un uomo, questo è un palazzo” è il nuovo album dei MasCara disponibile dal 22 settembre su Spotify e tutte le principali piattaforme streaming.
Ascolta “Questo è un uomo, questo è un palazzo” ovunque
I MasCara sono una band nata in provincia di Varese. Partiti con un primo ep chiamato “L’amore e la filosofia” approdano nel 2012 al loro vero e proprio battesimo discografico, prodotto da Matteo Cantaluppi “Tutti Usciamo di Casa” (Eclectic/Universal). Un disco dalle grandi aperture pop e orchestrali che mette subito la band sotto i riflettori. Quasi in antitesi a questo approccio, due anni dopo il debutto sulla lunga distanza, nasce “Lupi“. Un disco scuro e nervoso, figlio della rabbia e della volontà di mostrare un lato più dinamico. Alla regia ancora Cantaluppi ma questa volta al mix troviamo Tommaso Colliva, che dona al suono finale un ulteriore senso di alienazione di cui la band si fa portavoce. Quattro anni più tardi ecco i MasCara nello studio di registrazione del cantante Lucantonio e dal chitarrista Claudio Piperissa, “Il Faro” alle prese con il nuovo lavoro. La scrittura questa volta poggia su errori digitali e campionamenti, sul rompere e ricostruire. Imbastardire ciò che era puro. Rendere emotivo ciò che appare alieno. Il 14 novembre è uscito il video di “Carne & Pixel”, disponibile sulle diverse piattaforme streaming a partire dal 26 novembre, ambientato in un probabile futuro in cui la protagonista tenta per mezzo di un sistema chiamato Golden Record di riportare in vita il suo amato. “Gospel Per Pionieri” e “Motherboard”
Le canzoni dei MasCara, nate fra le chat, nell’età adulta dei social, nell’avvento degli assistenti vocali e nella sensazione costante di essere soggetti a target, anche e soprattutto per le nostre emozioni, sono lo specchio di un intero sistema.
Lasciamo segni ovunque: sono numeri e sono vita. Caotiche e organizzate allo stesso tempo, somigliano alle continue distrazioni che subiamo nell’usare le nostre playlist, ai continui suggerimenti che ci vengono offerti dagli algoritmi. I samples sono concepiti come dolci disturbi e connettono il passato al presente delle nostre canzoni. Come cartelle e sottocartelle sui nostri sistemi di memoria. Sono carne umana e sono i pixel nel DNA dei nostri monitor.
E i server lontani, al sicuro in grandi palazzi, già custodiscono le nostre vite, le nostre tracce. Chissà se un giorno avranno un’anima. La ricerca di un’attitudine lo-fi vuole essere la perfetta colonna sonora degli hard-disk che vanno in crash, delle nostre esperienze archiviate nelle memorie esterne e dei link tra cui ci spostiamo compulsivamente.
Gli arrangiamenti per fiati e assoli di sax vengono maltrattati dai filtri e dai delay, così come le aperture melodiche, figlie del soul e della canzone italiana degli anni ‘60 e ‘70, si alternano fra toni enfatici imbastarditi dai bit e momenti di intimismo delicato che poggia su dolci chitarre chorus sognanti. È ricerca ed esperimento: “Questo è un uomo, questo è un palazzo” è stato registrato dai MasCara in completa autonomia nel 2018 nel proprio studio di registrazione.
“La sola ricerca sonora non sarebbe mai stata sufficiente per raccontare l’incontro/scontro tra tecnologia, prodotti, chat, applicazioni e carnalità. Così ogni singolo ha un suo preciso “tema” tecnologico ispirato ai grandi immaginari distopici e sci-fi di film, serie tv e anime.
Se possibile con un unico filo conduttore che si chiama Motherboard.sys: un’immaginaria multinazionale che eroga servizi e applicazioni che riguardano la memoria e la possibilità di immergersi in altre realtà. Un futuro che a tutti gli effetti è già a pochi metri da noi.
Anche in questo caso vi è un alto grado di sperimentazione, tanto nel linguaggio quanto nelle tecniche usate (alternanza di live action e animazioni 2D o 3D): l’impatto è totalizzante, una sorta di “Black Mirror” in musica.”
“Questo è un uomo, questo è un palazzo” è stato scritto e prodotto da MasCara, mixato da Claudio Piperissa e Fusaro Lucantonio presso “Il Faro studio recording” e masterizzato da Andrea Bernie De Bernardi presso Eleven Mastering. Ai fiati MSQ Milano Saxophone Quartet.
foto di Clarissa Ceci
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