Roma pronta ad accogliere l’esordio narrativo del cantautore Bussoletti
Netflix narrativo? Lo inventa Bussoletti col suo libro di esordio che la critica sta salutando con clamore per l’innovazione strutturale del racconto prima ancora della scrittura ricca che già aveva notato il Premio Nobel Dario Fo quando duettò con l’artista romano.
Chi vuole gustarsi questa opera dal vivo, con il neo scrittore e non solo, dovrà venire martedì 30 ottobre alla Feltrinelli di Via Appia. A partire dalle 18.00, infatti, il giornalista musicale di Radio rai John Vignola coordinerà la presentazione del libro tra letture del regista e sceneggiatore Massimiliano Bruno e dell’attrice Annalisa Aglioti e chiacchiere con l’autore.
Guizzi linguistici, picchi creativi suadenti, ironici, erotici, commoventi, paradossali, che affascinano il lettore, lo seducono, lo incalzano e lo fanno innamorare perché non esiste fascino più grande di una mente umana che si coalizza con la propria profondità d’animo, con la propria sensibilità, trasformando questa coalizione in parole e testi di spessore.
E Bussoletti -al suo esordio nella narrativa- è l’esempio lampante, palpabile, concreto di tutto ciò con la pubblicazione di “Microcinici. Strane storie di intercettazioni lontane”.
Un lavoro atteso, dopo che l’autore era riuscito a duettare col premio Nobel Dario Fo e dopo aver ricevuto diversi premi prestigiosi sui testi tra cui il Donida e il Lunezia.
Microcinici si presenta come una raccolta di racconti brevi, surreali, riflessivi e riflettenti, avanguardisti e pregni di significato il cui filo conduttore è il cinismo che, secondo l’artista, “è il male di questa società moderna“.
“Fenomenali poteri cosmici in un minuscolo spazio vitale”, direbbe il genio della lampada di Aladino se dovesse descrivere ognuna di queste micro pillole bussolettiane, brevi e compresse ma potentissime.
Una lettura frammentaria, modulare per un pubblico sempre di fretta, disattento, distratto dalla frenesia del quotidiano e, quindi, desideroso di poter leggere nei pochi spazi di tempo libero a disposizione. Bussoletti concretizza sapientemente questo bisogno umano in un’opera potentissima che potrebbe essere definita il Netflix della narrativa, capace ossia di poter essere fruita a piccole dosi e quando se ne ha voglia.
Come si può non essere curiosi nel guardare la reazione di un editore davanti a uno scrittore che vomita parole sul pavimento del suo ufficio? E come restare impassibili di fronte a inattese nevicate sulla savana più selvaggia o a robot in grado di riprodurre l’anima di Luigi Tenco?
Questi sono solo alcuni esempi dei racconti che Bussoletti ci regala in questa sua opera prima, ben lungi dal poter essere definita un timido esordio. Il tutto contornato dalla coerente, disarmante e, altrettanto surreale copertina dell’artista Max Ferrigno, conosciuto per la forza espressiva dei suoi lavori.
Insomma, quello di Bussoletti è un esordio nell’editoria con la E maiuscola, degno delle migliori firme che la sua casa editrice Round Robin ha già stampato e distribuito come Gianni Barbacetto (Il Fatto Quotidiano) e Giovanni Tizian (L’Espresso), nonché molte pubblicazioni che coinvolgono Andrea Camilleri e lo stesso premio Nobel Dario Fo.