Cantautrice, polistrumentista e produttrice di soli 19 anni
Prima firma dell’etichetta discografica di Mark Ronson
KING PRINCESS
debutta in radio con la magnetica
“1950”
in rotazione da venerdì 11 maggio
Prima artista a firmare un contratto con la Zelig Records, etichetta discografica fondata da Mark Ronson, Brandon Creed e Harley Wertheimer, Mikaela Straus, aka KING PRINCESS, è pronta a fare il suo debutto in Italia con “1950”, il singolo in radio da venerdì 11 maggio.
King Princess, 19 anni di Williamsburg (Brooklyn), attualmente vive a Los Angeles dove scrive e produce da sola la sua musica.
Scritta, interpretata e prodotta dall’artista stessa, “1950” ha già superato i 56 milioni di stream su Spotify, riuscendo anche a entrare nella Today’s Top Hits (la playlist più seguita al mondo), nella Top 100 Global e nella Top 10 New Music Friday USA, e a conquistare le classifiche digitali internazionali. Un brano che parla di un tormentato amore omosessuale, orientamento di cui la cantautrice non ha mai fatto mistero: “Essere aperta sulla mia identità lesbica è un modo per far sì che l’arte possa nuovamente trasmettere un messaggio”. E ancora: “Ho deciso che avrei messo pronomi femminili nelle mie canzoni, perché non avrebbe avuto senso nascondere una parte di me. Sentivo la necessità di farlo per aiutarmi ad amare me stessa e uscire da questa merda. Dovevo essere sincera con me stessa e, sì, questa canzone parla di una donna.”
Dicono di lei e di “1950”:
“1950 è tanto soft e carina quanto coraggiosa e agrodolce. Lei è decisamente una da tenere d’occhio.” (IDOLATOR)
“C’è un innato senso di fascino e malinconia nelle sue canzoni che le rende accattivanti, forse perchè usa una prospettiva omosessuale per raccontare le sue storie (vedi ‘1950’, straziante storia di un amore irrequieto).” (PAPER)
(Su “1950”) “La struttura musicale del ritornello la rende molto immediata. Un testo fragile e al contempo forte che ti fa comprendere come poter vivere una vita al meglio. È affascinante il risalto che viene dato all’amore lesbico all’interno di una canzone, con un’allusione ai giorni in cui era un tema nascosto, non accettato pubblicamente” (REFINERY29)