È un tributo al genio creativo di Steve Lacy, uno dei più importanti sassofonisti nella storia del jazz, l’album “Lacy In The Sky With Diamonds”, inciso da Roberto Ottaviano (sax soprano), Danilo Gallo (contrabbasso, banjo, chitarra) e Ferdinando Faraò (batteria, percussioni) per l’etichetta Clean Feed Records e uscito il 28 giugno scorso: undici tracce (sette affascinanti rivisitazioni e quattro pezzi originali, rispettosamente riverenti) in cui Ottaviano, Gallo e Faraò giocano alla pari sulle musiche del grande artista americano, sperimentatore incrollabile e infaticabile esploratore del suono con il suo sax soprano, scomparso vent’anni fa. Disponibile sulle principali piattaforme digitali e in formato fisico, il disco è stato registrato presso il Crossroad Recording Studio di Cologno Monzese (Mi) lo scorso settembre.
Il titolo dell’album (“Lacy In The Sky With Diamonds” è un ironico riferimento alla celebre canzone dei Beatles) allude alla musica che si deforma e si disperde in un continuo rompersi e ricomporsi, come accade alla luce che si rifrange e si diffonde attraversando un diamante. Proprio come quella, appassionata e risolutamente esplorativa, di Lacy. «I brani del disco sono stati scelti casualmente – spiegano Ottaviano, Gallo e Faraò – sulla base delle nostre preferenze. Ai pezzi originali ne abbiamo aggiunto altri per così dire estemporanei, improvvisazioni che hanno preso spunto grazie al clima che si è creato in sala di registrazione». Continua Ottaviano: «Lacy è stato uno degli ultimi jazzisti mosso da un’autentica curiosità nel costruire un mondo non autoreferenziale. Basta guardare le sue partiture: sono come un misterioso cruciverba che comprende testi provenienti da ogni dove… Una cartolina ricevuta da un amico africano, un antico haiku zen, un vecchio diario di bordo e così via. Per non parlare della stravagante architettura della sua scrittura musicale, che spazia dal piccolo carillon per bambini ai temi del teatro musicale brechtiano. Il gioco di trasfigurazione visionaria di Lacy-Lucy nel cielo, visto attraverso la rifrazione di un diamante multifaccia, è naturale. A vent’anni dalla sua scomparsa si sente più che mai la sua mancanza».
In “Lacy In The Sky With Diamonds” Ottaviano alterna con il suo sax soprano melodie flessibili e sinuose a dissonanze giocosamente frastagliate, Faraò alle percussioni e alla batteria si prende la sua dose di libertà creativa, mentre Gallo è un po’ il jolly del gruppo, affiancando al contrabbasso l’utilizzo della chitarra e persino del banjo, ricavandone suoni nervosi e indisciplinati. I tre musicisti porteranno in tour dal prossimo autunno questo progetto con una serie di concerti in via di definizione.
Il sassofonista Roberto Ottaviano ha suonato e inciso con alcuni tra i più importanti musicisti americani ed europei ed è uno dei jazzisti più stimati della scena italiana, come testimoniano i premi che si è aggiudicato (tra cui il Top Jazz 2022 della rivista Musica Jazz come musicista dell’anno), riconoscimenti di un lavoro che l’ha portato a far quadrare il cerchio delle sue passioni e delle sue curiosità musicali, coniugandole con una ricerca di suono e linguaggio che unisce libera improvvisazione, grande tradizione del jazz e radici culturali.
Musicista onnivoro, ecclettico e trasversale, Danilo Gallo partecipa a numerosi progetti che spaziano dal jazz alla musica etnica fino all’improvvisazione radicale. Ha suonato in tutto il mondo al fianco di artisti del calibro di Uri Caine, Marc Ribot, Trilok Gurtu, Hamid Drake, Rob Mazurek, Ralph Alessi, Bob Mintzer e Benny Golson. In ambito pop/rock si ricordano, tra le altre, le collaborazioni con Cristina Donà, Bruno Lauzi e i Tenores di Bitti.
Compositore e direttore d’orchestra (ha fondato la pluripremiata Artchipel Orchestra), Ferdinando Faraò è uno dei batteristi italiani più noti e apprezzati. Nel corso della sua carriera si è esibito, tra gli altri, con Lee Konitz, Claudio Fasoli, Massimo Urbani, Giorgio Azzolini, Tony Scott, Enrico Rava, Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi, Tiziana Ghiglioni, Sal Nistico, Steve Grossman, Franco Ambrosetti, Franco D’Andrea, Charlie Mariano, Steve Swallow, Karl Berger, Ingrid Sertso, Keith e Julie Tippett, Mike e Kate Westbrook e lo stesso Lacy, solo per citarne alcuni.
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