L’etichetta discografica specializzata in ristampe Madfish ha reso noti i dettagli di 8314 Boxed, un cofanetto deluxe in edizione limitata dedicato ai pregevoli album solisti del frontman dei Jethro Tull, Ian Anderson. Il cofanetto, la cui uscita è prevista per il 23 agosto, conterrà:
– per la prima volta su vinile “Divinities: Twelve Dances with God”,
“The Secret Language of Birds” (2LP) e “Rupi’s Dance” (2LP)
– “Walk Into Light”, “Divinities: Twelve Dances with God” e “Homo Erraticus”
half-speed remaster a opera dell’ Air Studio.
– “Roaming in the Gloaming” con registrazioni dal vivo inedite dal 1995 al 2007.
– Splendide incisioni sulla quarta facciata di 3 dei 10 dischi
– Booklet di 96 pagine con prefazione di Ian Anderson, ampie note di copertina di
Paul Sexton e immagini esclusive
GUARDA QUI IL TRAILER DI BOXED 8314:
https://www.youtube.com/watch?v=KPmRe9dJbO4
Gli album solisti di Ian Anderson esplorano una varietà di paesaggi sonori con formazioni diverse e ogni disco di questo cofanetto è una testimonianza della sua versatilità. Dalla sperimentazione elettronica di “Walk Into Light” alle profonde narrazioni di “Homo Erraticus”, fino alla serenità acustica di “The Secret Language of Birds”, questi album riflettono l’inesauribile creatività di Anderson e la sua capacità di fondere senza soluzione di continuità stili musicali diversi in opere coese e accattivanti.
PRE-ORDINA QUI “8314 BOXED”, IN USCITA IL 23 AGOSTO per l’etichetta Madfish
https://iananderson.lnk.to/8314
8314 Boxed 10LP contiene:
Walk Into Light (1983) – half-speed remaster
Divinities: Twelve Dances with God (1995) – per la prima volta in vinile, half-speed remaster
The Secret Language of Birds (2LP) (2000), incisione sul lato D – per la prima volta in vinile
Rupi’s Dance (2LP) (2003), incisione sul lato D – per la prima volta in vinile
Thick as a Brick 2 (2LP) (2012), incisione sul lato D
Homo Erraticus (2014) – half-speed remaster
Roaming in the Gloaming (registrazioni dal vivo inedite da concerti del periodo 1995-2007)
“Ehi, ma qualcuno deve pur provare cose strane, no?
Potrei proprio essere io…“. – Ian Anderson
Ian Anderson dal vivo a Brighton nel 2014, foto di Martin Webb
La mente di Ian Anderson come ascoltatore, prima che maturasse all’insegna della trasformazione e dell’ingegnosità creativa, si aprì quando aveva appena sei anni. A quel tempo, già trasferitosi con la famiglia dalla città natale di Dunfermline ad Edimburgo, ascoltò un vecchio disco di famiglia a 78 giri, In The Mood, l’irresistibile gioiello del 1939 di Glenn Miller e della sua Orchestra.
“Mio padre aveva alcuni preziosi dischi del periodo bellico, per lo più di big band“, ha raccontato Ian alla rivista Prog. “Ricordo di aver avuto un’epifania, perché In The Mood ti introduce in modo efficace agli elementi del blues. Quello è stato il primo momento in cui ho pensato: Hmm, questa musica è qualcosa di speciale“.
Riguardo a 8314 Boxed, Ian Anderson ha dichiarato:
“Dal 1983 ho realizzato alcuni album da solista, non per l’insoddisfazione nei confronti dei colleghi musicisti o per l’identità del gruppo, ma solo per provare qualcosa di diverso, sia dal punto di vista sonoro, stilistico o della formazione strumentale. Tutti questi dischi sono per me molto diversi tra loro e in qualche modo dimostrano una maggiore profondità nel mio songwriting. Il disco strumentale col flauto, Divinities, è uno dei miei preferiti ancora oggi“.