Frazz è tutt’altro che morto, anzi! Sebbene siano passati decenni, il protagonista del primo concept dei Semiramis vuole tornare a scuotere timpani e coscienze. Sarà la musica a rispondere al suo conflitto interiore quando si chiede se per guarire bisogna morire.
Del suo nome rimane solo l’iniziale ma l’essenza è intatta: gli arrangiamenti ricchi e vivaci della stessa moltitudine di strumenti degli esordi inducono i Semiramis a pescare a piene mani da quel progressive rock che li consacrò negli anni 70 a pietre miliari del genere.
I sei brani che compongono il nuovo attesissimo lavoro “La fine non esiste” inneggiano all’oltre e rifiutano le barriere. I testi non si rifanno a un concept e strumentalmente il prog rock è solo la partenza: momenti hard rock, atmosfere jazzate, ispirazioni sabbathiane vanno a espandere su più dimensioni l’imprinting originale della band che resta a fare da filo conduttore.
Sull’asse delle ascisse gli strumenti guardano avanti creando un sound moderno e di ampio respiro grazie a strumenti come tastiere, moog, flauto, chitarre acustiche ed elettriche, vibrafono; le parole sull’asse delle ordinate puntano in alto, per spingere le persone ad aumentare la consapevolezza cercando e illuminando i mille universi nascosti in ognuno e fare quel passo avanti superando limiti e confini. “La fine non esiste” per questa parabola dal vertice altissimo.
La copia fisica di “La fine non esiste” è disponibile in vinile arancione trasparente con copertina apribile o CD digipack e si può acquistare sugli store online, sul sito della label BTF.IT >> VINYL / CD – BTF Indipendent Music Company Vinyl and CD oppure contattando la band sulla pagina Facebook ufficiale.
La versione digitale è disponibile su tutte le principali piattaforme.
Bandcamp: https://semiramisgroup.bandcamp.com/album/la-fine-non-esiste
I Semiramis nascono nel 1971 a Roma nel quartiere di Centocelle da un’idea di Maurizio Zarrillo, Marcello Reddavide e Memmo Pulvano. Poco dopo, in vista dello storico concerto di Villa Pamphili a Roma, Maurizio chiede al fratello Michele di entrare nella band come chitarrista e cantante: con questa formazione si esibiranno in una delle serate del festival. Agli inizi del ’72 Memmo Pulvano lascia la band e si aggiungono alla formazione Giampiero Artegiani e Paolo Faenza reclutati da Michele. La band si chiude in sala per un anno e, sulla composizione letteraria di Marcello Reddavide narrante la storia di uno psicopatico chiamato in seguito FRAZZ (Faenza/Reddavide/Artegiani/Zarrillo/Zarrillo), compone i 7 brani che daranno vita al loro LP ‘’Dedicato a FRAZZ’’. Dopo un’intensa serie di concerti e partecipazioni ai più importanti festival dell’epoca insieme a grandi nomi come Banco del Mutuo Soccorso, Osanna, Rovescio della medaglia, Raccomandata Ricevuta di Ritorno, Balletto di Bronzo, nel ’74 si sciolsero anche per via dell’inesperienza data dalla loro giovane età (17 anni di media). Lasciarono quell’unico lavoro in vinile che nel tempo sarebbe diventato una pietra miliare del rock progressivo italiano.
Nel 2013 Paolo Faenza decide di riformare la band. Ne conseguono live rilevanti (Roma, Genova, Giappone) ma anche un susseguirsi di cambi di formazione dovuti anche a lutti improvvisi. Nel 2023 la lineup trova stabilità e registra “La fine non esiste” con i componenti attuali:
Paolo Faenza (batteria, vibrafono), Ivo Mileto (basso), Emanuele Barco (chitarre elettriche), Marco Palma (chitarre acustiche), Giovanni Barco (voce) e Daniele Sorrenti (tastiere, organi, synth, flauto traverso).
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A cura di Francesca Saglia – Music-Alive 2024