Il virtuoso del pianoforte Gleb Kolyadin presenta il nuovo lavoro solista “The Outland”, uscito il 21 luglio per Kscope.
Scritto nel corso degli ultimi anni, il disco esplora la natura introspettiva del pianista degli Iamthemorning, mostrando nel contempo alcune sfaccettature del suo sound ancora inedite.
Sfruttando il silenzio concesso dalla pandemia, Gleb ha trovato una nuova prospettiva di introspezione e lo sbocco perfetto per plasmare la sua creatività malinconica. Interamente strumentale, l’album enfatizza i temi melodici attraverso le sue tracce creando una suite sinfonica in sei parti come solo Kolyadin poteva fare.
Riguardo all’album il genio del pianoforte ha dichiarato quanto segue:
“The Outland è stato registrato tra il 2020 e il 2021, un periodo molto difficile per tutti noi e inizialmente volevo catturare questa sensazione. Quando non potevamo viaggiare a causa della pandemia, ho scoperto di poter creare nuovi mondi nella mia testa, come una sorta di via di fuga.
Col tempo, però, questa idea si è trasformata in qualcosa di molto più profondo per me. Da allora mi sono trasferito nel Regno Unito e questo per me ha rappresentato un nuovo inizio. E’ stata una rinascita, se vogliamo, e, ironia della sorte, questa evasione ha dato un nuovo impulso alla mia vita“.
Gleb continua: “Si tratta di una miscela di un lavoro creativo e introspettivo che si è fatto attendere a lungo. Sono felice finalmente condividere la musica di The Outland. Un mondo nel mondo, fatto come tutti noi di frammenti disparati“.
Protagonista di “The Outland” è il pianoforte, certamente il punto focale dell’album, ma accanto a Kolyadin spiccano alcune performance davvero straordinarie. Si tratta di un cast all star composto da Gavin Harrison (Porcupine Tree / King Crimson) alla batteria, Tony Levin (King Crimson/Peter Gabriel) al suo upright bass e Vlad Avy alla chitarra.
Attraverso i brani di “The Outland” Gleb non rimane confinato in un genere, spaziando tra i paesaggi classici, jazz-rock e fusion, con naturalezza. L’album è chiuso dai brani più lunghi del disco, “Voyager” e “Hermitage”, ognuno dei quali spicca per la sua vitalità e unicità. Il primo è una simbiosi tra Jazz-Rock e Fusion di dieci minuti, mentre il secondo, “Hermitage”, esplora il mondo del Jazz.
Sono molti i momenti introspettivi in “The Outland”. Essi variano nella forma dell’introversa “Ascension”, che scava nei momenti più oscuri, a cui fa da contrappunto il luccichio contemplativo di “Cascades”: il suo ruolo nel disco è eguagliato solo dalla sperimentale “Apparatus”.
Le ispirazioni musicali di The Outland riflettono una variegata tavolozza musicale che comprende Pat Metheny e Hiromi, Steve Reich, il rock progressivo degli anni Settanta delle leggende Gong e Mike Oldfield, e il folk britannico con un tocco cinematografico. Benvenuti a The Outland.
L’artwork è stato creato da Andhika Ramadhian, ed è la rappresentazione astratta di un eremita, intrappolato in uno spazio geometricamente paradossale che simboleggia i tempi turbolenti in cui “The Outland” è stato scritto.
The Outland sarà disponibile su CD/LP nero e in formato digitale il 21 luglio per Kscope, preordinalo qui: https://GlebKolyadin.lnk.
Gleb Kolyadin online:
Instagram – https://www.instagram.com/
Website – https://kscopemusic.com/
Twitter – https://twitter.com/
Facebook – https://www.facebook.com/
YouTube – https://www.youtube.com/
Spotify – https://open.spotify.com/