L’album Apocalypsis dei Silver Nightmares è un viaggio nel tempo…
l’Angelo errante (The Wandering Angel) rimane intrappolato nella clessidra spazio-temporale e girandola ci aiuterà a fermarla nei momenti giusti dell’esistenza per farci riflettere… Ecco lo scopo del primo EP (uscito nel 2020 – cfr. il nostro articolo – https://wp.me/p9jNPU-bIC) dei Silver Nightmares : farci conoscere il demiurgo temporale che ci potrebbe aiutare davvero… E vediamo finalmente in che modo con questo LP.
Ecco le 11 tappe che questo nuovo lavoro dei Silver Nightmares ci propone “..tra dominio di sé e le tempeste della vita… …tra grandi imprese, grandi civiltà e guerre… …tra sogni di fortuna e risvegli nella realtà …tra amori cercati, perseguiti, impossibili “…
1 – Saphiens
Ci si avvicina all’alba dell’uomo… Un grido apre l’album in maniera dirompente, il caos primordiale, con la memoria un rock duro e di un ritornello accattivante. Doppia cassa e tastiere che si inseguono con riff di chitarra ci portano curiosi nelle battute di caccia della primitiva esperienza umana… sembra di vedere elefanti e sguardi di attesa… l’hammond cuce sapiente l’assolo insieme alla chitarra.
2 – Nefertiti
Le frustate degli schiavi che faticano su un tappeto di tastiere ci presentano il mondo esotico ed esoterico di Nefertiti. Il lungo assolo si dipana come un serpente e rincorre felino come un gatto la tastiera che forse nel finale poteva ancora far restare aperta questa finestra egizia tremendamente e sapientemente rock senza chiudersi cosi presto…
3 – Etemenanki
Arriva ora l’esperienza del viaggio in località esotiche ed ancestrali. A pretesto c’è la citazione dell “Etemenanki” ossia (dal sumerico) la “casa delle fondamenta del cielo e della terra” dove tutto è meraviglioso e ammaliante. Tutto è tentazione, tutto è possibile…E’ il brano più originale dell’album dove le leggende si intrecciano, dove la babele di culture fascinose si intuisce e si intravede nel sapiente dialogo ancora una volta (ed è un segno caratteristico della band) tra chitarre e tastiere. Un affresco che forse valeva la pena raccontare ancora… Ma sicuramente nei live avrà modo di svelare tutto il suo fascino.
4 – Sea of Sikelia
Finalmente i nostri Silver Nightmares parlano della loro bellisima terra: la Sicilia.
E lo fanno con eleganza e disinvoltura. Nel mare di Sicilia (Sikelia è il nome di una delle circoscrizioni dell’impero Bizantino) si affacciano le leggende omeriche che conosciamo e tutte le fascinazioni che questi luoghi danno. Ma il pretesto narrativo rivela anche l’emozione di un suono che sa di acerbo (nel senso più genuino del termine) ma che ti invoglia a seguire le ammiccanti bellezze di questa terra siciliana, solare dalle ample scogliere e dalle “strade desolate” ma con “giardini” che sanno rivelare “cime tempestose”. E allora “rema, rema rema” per arrivare in questa terra “marinaio senza paura”… L’invito è ovviamente rivolto anche a noi.
5 – Scorns of time
Il passare del tempo e delle stagioni. gli agenti atmosferici che fanno paura…
“Sperando in una migliore esistenza”, canta il ritornello e arriviamo ad atmosfere piu dense e più cupe con questa prima ballata dell’album. Di certo i Silver Nightmares hanno ben presente i loro maestri di “floydiana” memoria che ben si sposano con questo testo. Ci voleva una riflessione sul tempo, ci voleva piu ballata per questi pochi quattro minuti. Lo so, il tempo è tiranno!!!
6 – Wizards, Witches and Sorcerers
Altra ballata che questa volta ci porta nel medioevo tra maghi streghe e apprendisti. Ma ci porta anche nel mondo incantato e fantasy (le frasi prese dal “Signore degli anelli” ci stanno benissimo e ti colgono di sorpresa…) dove il flauto indica musicalmente la citazione colta del menestrello su una gamba sola che però non viene (meno male) imitato e l’accenno è essenziale alla bellezza del momento magico da ascoltare. Anche questo brano poteva svilupparsi in una suite di approfondimento …
7 – The Awakening
Il “risveglio” (che il video ha magnificamente riassunto nel suo citare lo sviluppo tematico e immaginifico di tutto l’album) prepara i grandi temi dell’era moderna che i brani successivi tratteranno. Un risveglio di intelletto, di presa di coscienza, di sapienza. Ma queste cose sono da attribuirsi, soprattutto qui, alla musica che si fa matura e controllata. A dispetto del “caos” creativo iniziale (ma era a sostegno delle tematiche e lo perdoniamo) qui gli assoli si fanno calcolati e misurati e tengono bene un brano strumentale e di cesura ben inserito in scaletta e ben congegnato.
8 – Otto
Il destino dell’umanità è segnato nel Libro dei Libri? I numeri della storia sono importanti? E la risposta infine è che la luce della ragione prevarrà a farci capire che tutto ha un doppio senso nascosto nelle cose e il simbolo 8 è anche quello dell’infinito. Un brano riflessivo ma grintoso, di passaggio, accattivante nei riff e nell’arrangiamento. Ottima la tromba Andrea Abram Galli che da quel tocco in più di sofisticata malinconia. L’assolo di chitarra è magistrale.
9 – The blue light of a Star
Un brano che ha aperto la nuova era dei Silver Nightmares. E’ stato il primo estratto di questo album che si è fatto conoscere ed apprezzare anche grazie al video che è stato realizzato e che era a commento per le tematiche che rappresenta. Si va oltre l’amore coraggioso e “proibito” in un mondo in cui essere di colore è sbagliato. E nell’assolo tutta la memoria e la sofferenza di chi ha lottato per un mondo diverso (nel video si va da Martin Luther King, alle proteste per il diritto allo studio, alle manifestazioni “Black Lives Matter”). Una ballata che lascia il segno tanto quanto il video che ne è l’altra faccia della stessa medaglia.
10 – The Weird Black Cross
Come il precedente anche questo brano fa parte del risveglio di coscienza dove ci si sofferma sulle brutture della guerra (si cita lo scontro tra inglesi e tedeschi, Sir Winston Churchill e lo sbarco in Normandia) che ci rende fragili e ci fa perdere l’ingenuità. Tutti ci perdiamo e nessun vincitore con la guerra, tranne la musica che ben si innesta con gli effetti sonori… degno omaggio alle “tematiche Watersiane…” Uno dei brani migliori dell’album.
11 – Intangible
L’eterno conflitto tra affermare l’esistenza o la non esistenza di un Essere Superiore, la dialettica sulla definizione del Trascendente, ce la da questo ultimo brano che chiude una triade ideale delle cose su cui noi uomini ci confrontiamo nella nostra esistenza: dopo i diritti umani e il bisogno di libertà, la guerra e il superamento dei conflitti, ecco il terzo punto: il bisogno di infinto e di eterno. Uno struggente ultimo atto che mette il focus sul “Tu” per eccellenza. Un piano preso in “diretta” come la vita e la voce magnificamente interpretata come la riflessione interiore che ti scava da dentro, che sottolineano parole semplici ed efficaci fino alla conclusione che “l’eternità dell’universo è il Tuo più ovvio segno”. Ma una redenzione ha bisogno del suo peccato e forse un giro di piano in meno prima della parte centrale con l’assolo poteva starci. Ma a questo brano gli si può perdonare tutto, anche questo, perché l’emozione e la commozione di aver ascoltato un qualcosa di bello, ripaga tutto.
E alla fine il tempo è un infinito ripercorre le tappe che ci portano alla realtà odierna, specie con il termine “apocalisse” mai più adatta e mai piu efficace come in questo momento.
E’ un disco da ascoltare e una volta finito da riascoltare. E ad ogni nuovo ascolto, magari con le parole sottomano, immaginarci nei tempi e nei luoghi evocati.
Un disco che dice, un album che racconta, un opera che ci voleva. Un grazie ai Silver Nightmares per aver dato alla luce questi affreschi dopo tanto tempo ma con grande intensità interpretativa e tanto amore per quello che fanno. E si cresce insieme ascoltando e sostenendo la buona musica e anche le ottime intenzioni inespresse che aprono a futuri inimmaginabili. Quale sarà il prossimo viaggio dell’ Angelo errante ? O ci sarà un nuovo punto di vista? Quello che serve ora è sapere se per questa apocalisse “… saremo mai pronti alla resa dei conti? “
I Silver Nightmares ci provano a darci degli spunti risolutivi ed emozionali. A noi le scelte: la prima giusta è acquistare l’album, ovviamente!
Daniele Massimi
Silver Nightmares :
Michele Vitrano – Lead & Backing vocals
Mimmo Garofalo – Acoustic, Classic and Lap Steel guitars, Lead and Rhythm
Guitars, Ukulele, Sitar.
Emanuele Lo Giudice – Lead and Rhythm Guitars, Bass.
Gabriele Esposito – Bass
Gabriele Taormina – Keyboards
Alessio Maddaloni – Drums and Percussion, Trumpet, Harp.
Produced by Silver Nightmares
Mixed by Massimiliano Bellavia/ Mind Studios Palermo
Palermo Mastered by Giulio Maddaloni
Character design/ cd package by Ignazio Piacenti
Contatti:
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