Le principali idee per “Wrong Quotes” sono nate dalle multiformi passioni dei componenti – Gianluca Ficca, in arte Fixx, Manuel Venator, in arte Humpty Dumpty, e Giovanni Mastrangelo, in arte Monster Joe -, sia come musicisti sia come ascoltatori: il risultato è una peculiare miscela tra diverse influenze musicali. Se la new wave anni ’80 – sia nella sua forma più oscura (Sound, Wire, Sad Lovers and the Giants) che in quella più synth-driven (Japan, Simple Minds) – è un filo rosso abbastanza esplicito che si dipana lungo tutte le tredici tracce dell’album, improvvise deviazioni irrompono verso generi apparentemente lontani, tra cui l’avant-pop e l’electro-rock. Qua e là, in brani come “Majesty” e “Shout to the Wolf”, quando emerge la fascinazione per linee ritmiche più pulsanti e incalzanti, viene gettato un ponte tra i sapori del rock e un mood più orientato al dance floor.
La band punta sulla varietà anche attraverso l’alternanza di diversi cantanti (Fixx, Humpty ma anche, in un paio di brani, la cantante foggiana Mariagrazia Speranza Poliseno, aka Mary Grace, già voce del gruppo Eau De Jazz, e Gregorsamsaéstmort, voce dei The Black Veils) e tra la batteria elettronica e un batterista vero e proprio, Pasquale Del Grosso.