Roma, Casa della Pace, 16 giugno 2021
Presentazione del cd-book di Peppe Voltarelli Planetario
e del volume di Maurizio Agamennone Viaggiando per onde su onde
Nel 1954 un texano partiva per un lungo viaggio nella nostra penisola, alla scoperta di uno straordinario giacimento di musiche di tradizione orale, sconosciuto agli stessi italiani. A oltre cinquant’anni di distanza dal viaggio di esplorazione di Alan Lomax, ricostruito da Maurizio Agamennone nel suo volume “Viaggiando, per onde su onde”, un calabrese, Peppe Voltarelli, è partito alla scoperta di autentiche perle della canzone d’autore internazionale per disporle su un immaginario “Planetario” e rivelarne la bellezza anche ai nostri connazionali: e nell’uno e nell’altro caso, la radio ha giocato un ruolo fondamentale.
Si annuncia dunque di grande interesse il dialogo tra “il professore e il cantautore” che sarà di scena il 16 giugno, alle ore 19,30, alla Casa della Pace di Roma, in Via di Monte Testaccio 22.
Professore di etnomusicologia all’università di Firenze e allievo di Diego Carpitella che assieme a Lomax realizzò quel viaggio di scoperta delle musiche di tradizione orale del nostro paese, Maurizio Agamennone nel suo volume, “Viaggiando, per onde su onde. Il viaggio di conoscenza, la radiofonia e le tradizioni musicali locali nell’Italia del dopoguerra (1945-1960)”, edito da Squilibri, segue in realtà le tracce di altri grandi viaggiatori, anch’essi curiosi e incantati, nell’Europa di allora: Pier Paolo Pasolini, Guido Piovene, Patrick Leigh Fermor, Constantine Manos, Mario Soldati, Ernesto de Martino, Ingeborg Bachmann e Italo Calvino. Tra la fine dei Quaranta e tutti i Cinquanta del secolo scorso, una parte rilevante del mondo intellettuale europeo e in parte anche americano si era messa in cammino, attraversando diverse regioni del Continente, con esiti e motivazioni multiformi: ripercorrere territori e paesaggi sconvolti dopo dittature e guerre, recuperarli a una consapevolezza condivisa e favorire il ricomporsi di comunità duramente lacerate se non del tutto disperse. Ed in quei viaggi e nei loro resoconti trasmessi alla radio che individua una stagione d’oro per l’avvio di una moderna ricerca etnomusicologica in Italia.
Tra i più apprezzati cantautori e cantastorie del nostro paese, già due volte Targa Tenco, Peppe Voltarelli, spostandosi di continuo da un continente all’altro, è diventato una sorta di ambasciatore della canzone d’autore nel mondo con numerose tournées all’estero, dall’America Latina al Canada, innumerevoli partecipazioni a festival internazionali e molteplici collaborazioni avviate nei luoghi in cui si è ritrovato, dalla Spagna a New York: i suoi dischi sono stati pubblicati in diversi paesi, dall’Argentina alla Francia, e spesso hanno scalato le classifiche di vendita, arrivando a volte anche ai primissimi posti. Non stupisce dunque che, per il suo nuovo disco, Planetario, anch’esso edito da Squilibri, si misuri con i grandi della canzone internazionale, da Jacques Brel a Bob Dylan, da Leo Ferré a Vladimir Vysotskij, offrendo una superba prova delle sue impareggiabili doti di interprete, Ma ciò che rende unico questo suo nuovo cimento discografico, il quinto nella sua carriera da solista, è il fatto che altri giganti del dire in musica cantano assieme a lui, a due voci, i loro brani che acquistano così un sapore del tutto nuovo, da Silvio Rodríguez a Joan Manuel Serrat, da Amancio Prada ad Adriana Varela.
Con i due autori anche Domenico Ferraro, direttore editoriale della Squilibri, e Vincenzo Santoro, studioso di dinamiche e processi legati alle musiche popolari del Sud d’Italia
Ingresso libero