PULP DISCHI PRESENTA
“FRA(M)MENTI”
IL NUOVO FORMAT CHE FONDE
MUSICA, TEATRO E ARTI VISIVE
Fuori il primo episodio di “fram(m)enti”, il nuovo format di Pulp Dischi mirato a creare uno spazio in cui si fondono insieme musica, teatro e arti visive. “Frammenti” d’arte, pensieri, parole, immagini che componendosi vanno a ricostruire la natura umana, nelle sue varie sfaccettature.
“fra(m)menti” è un progetto sviluppato in 4 episodi (4 “frammenti”) differenti, durante i quali si alternano interventi musicali eseguiti da artisti diversi (Tōru, Nervi, Wabeesabee e Fogg), uno per ogni puntata, e intermezzi narrativi recitati da artisti ospiti. Ogni episodio si sviluppa su una narrazione introduttiva del tema trattato, grazie all’intervento di una voce fuori campo, che conduce lo spettatore sino all’esibizione musicale dell’artista ospite. In seguito, narrazione e performance si alternano fino al termine dell’episodio.
La prima puntata – disponibile di seguito è dedicata al tema della solitudine, con i brani di Tōru e la voce narrante di Andrea Appino, che recita dei passi tratti da “Il libro dell’inquietudine” di Fernando Pessoa. Il video, diretto da Valentina Cipriani, è stato girato nel Teatro Nuovo di Pisa, dove l’artista si esibisce con alcuni brani tratti dal suo disco d’esordio “Domani”, un concept di 10 tracce che si evolve disegnando il corso di un’intera giornata durante la quale i due personaggi, due sconosciuti in due luoghi del tutto differenti, si ritrovano faccia a faccia con i rispettivi timori e le proprie insicurezze. Si susseguono così “Rimini”, “Rebus”, la cover “Disorder” dei Joy Division, “Soli” e “Una giornata particolare”.
“In un momento così complicato, trovarsi di nuovo su di un palco è stata sicuramente una boccata d’aria a pieni polmoni. – commenta Tōru – Sentire riecheggiare la propria musica in un teatro vuoto, ha sottolineato quanto sia necessario creare spazi in cui poter tornare a vivere insieme e cercare una forma di condivisione reciproca. Ho deciso così di trattare la solitudine, un tema fondamentale in una parentesi storica in cui ci ritroviamo separati e distanti. Ringrazio di cuore Andrea Appino per il suo contributo nella lettura del brano estratto dal “Libro dell’inquietudine” di Pessoa, un’introduzione perfetta che ha dato un valore aggiunto all’intera esibizione.”
Tōru è il nome d’arte di Elia Vitarelli, toscano, classe 1993. Dopo la precedente esperienza musicale con i “Fiori di Hiroshima”, band con la quale ha pubblicato l’album “Horror Reality” (Phonarchia – 2017) condividendo palchi con artisti del calibro di Verdena, Edda, Calcutta, Fiumani e Pollio, decide di dedicarsi ad un nuovo progetto che nasce da una più profonda esigenza individuale di esprimersi confrontandosi direttamente con la propria interiorità. Grazie all’uso del computer, si avvicina ad una dimensione elettronica che gli permette di trovare un giusto compromesso tra arrangiamenti caratterizzata da sonorità moderne e uno stile che allo stesso tempo mantenga al centro dell’attenzione una forma canzone comunicativa e concettuale. Tra il 2017 e la primavera del 2018, nell’isolamento obbligato di provincia tra le colline toscane, inizia e completa la stesura del suo disco d’esordio “Domani”, un concept sulla malinconia e sul senso di vuoto che l’individuo affronta nella sua quotidianità.
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