Julia Stone rilascia il nuovo singolo estratto dal suo prossimo album Sixty Summers – “Fire In Me“.
Con il suo ritmo rock glam e la voce incalzante della Stone, “Fire In Me” è uno dei brani più sorprendenti di Sixty Summers.
Scritto in collaborazione con Dann Hume, l’affascinante ritmo di “Fire In Me” rispecchia il contenuto lirico della canzone, che descrive la sensazione di avere “fire in your belly” – cioè la capacità di essere, o fare, qualsiasi cosa si voglia.
Illuminato da una sezione di archi alla James Bond del co-produttore dell’album Thomas Bartlett, “Fire In Me” evoca immediatamente il calore e la forza dei testi della Stone.
Una canzone avvincente sulla forza interiore di tutti, “Fire In Me” è l’ennesima prova della capacità della cantautrice di portare l’ascoltatore nei più remoti luoghi della sfera emotiva: “For me, Fire In Me was about creating a feeling of pure energy,”afferma la stessa Stone, “I love the feeling when the music sounds like what the lyrics mean”.
La nascita della traccia è stata un vero e proprio evento internazionale: da Sydney con Dann Hume, a New York con Thomas Bartlett e poi nello studio di Annie Clark (alias St Vincent) a LA con le linee di corno registrate nei famigerati studi Sing Sing di Chapel Street, a Melbourne.
“Fire in me” è il quinto estratto da Sixty Summers – in uscita il 30 aprile – e segue la pubblicazione di “We all have feat. Matt Berninger” (una tenera ballata con il prezioso contributo del frontman dei The National), della sognante “Dance“, dell’eterea e ultraterrena “Unreal” e del pop abbagliante di “Break“.
Registrato nell’arco di cinque anni, dal 2015 al 2019, Sixty Summers è stato profondamente plasmato dalle preziose collaborazioni che figurano nel disco: Thomas Bartlett, alias Doveman, e Annie Clark – cantante, autrice e produttrice vincitrice di Grammy nota come St. Vincent.
Bartlett e Clark sono la coppia di cui Stone aveva bisogno per realizzare la sua prima visione pop. Mago della produzione e della scrittura di canzoni, Bartlett è stato in grado di catturare lo spirito indipendente della Stone e trasferirlo all’interno di Sixty Summers, scrivendo e registrando oltre 50 demo con lei nel suo studio di New York.
Essendo questo un luogo di passaggio per i luminari dell’indie rock alcuni di loro, come Matt Berninger dei The National e Bryce Dessner, li ritroviamo nell’album, confermando il fatto che lo studio di Bartlett è stato un terreno fertile perfetto per la crescita della Stone. “Making this record with Thomas, I felt so free. I can hear it in the music,” afferma la Stone. “He brings a sense of confidence to recording sessions.”.
“Julia Stone: folk pop princess no more.” – SYDNEY MORNING HERALD
“When you think about the last couple of decades in Australian music, there aren’t many voices, if any, that have been as ubiquitous and game changing as that of Julia Stone’s.” – ABC ONLINE
“Euphoric” – ROLLING STONE