Il 4 dicembre L’Iperuranio ha presentato il suo singolo “Madrenatura“, ultimo estratto dal suo debut album “Postimpressionismo“. L’artista attira l’attenzione su uno dei suoi brani più riusciti. Un po’ di indie rock che richiama lo stile dei Subsonica. Il brano è accompagnato da un videoclip in bianco e nero molto suggestivo.
Nessun colore solo l’artista che suona in una stanza nera e in parallelo la storia di un ragazzo che si perde nella natura. Uno smarrimento che è anche in realtà un ritrovare se stesso.
“Come già successo in Dopo la Pubblicità, tutto è nato da una serie di flussi di coscienza fra me e Francesco. Volevamo movimento. Qualcosa che accompagnasse il ritmo della canzone e rendesse il tutto armonico. Da quegli incontri è partita la sua idea e in pochi giorni l’abbiamo realizzata, senza guardarci indietro.
Senza esagerare, le riprese sono state a dir poco avventurose. Ci siamo ritrovati in balia della natura, chi nuotando in un torrente gelato, chi scalando strettissimi sentieri di ghiaia portando due zaini. Tanta fatica. Ma ne è valsa la pena.”
“Madrenatura” è stato scritto praticamente un decennio fa. Solo nell’ultimo anno e mezzo l’autore ha deciso di raccogliere tutti i lavori fatti e racchiuderli in un album. La particolarità di questo lavoro è che nonostante i diversi periodi storici in cui sono stati creati, i brani mantegono un fil rouge che li lega sia dal punto di vista di sound che di testo.
L’iperuranio mescola rock e sintentizzatori. Il risultato è un brano accattivante su cui è impossibile restare immobili. Ci si ritrova nel giro di poco tempo a canticchiare il ritornello.
Biografia
L’Iperuranio è il progetto cantautorale di Nicola Bertocchi, triestino classe ‘80. Un adolescenza fatta di racconti, poemi e poesie fino a quando non arrivata la prima chitarra. Amore a prima vista. Si è fatto prestare un manuale d’accordi e nel giro di poco tempo sono nate le sue prime canzoni.
Nicola ha una storia come tanti altri e allo stesso tempo completamente diversa. La sua avventura inizia con una chitarra e con tante cover band. A metà anni duemila diventa L’Iperuranio ispirato da Platone e dall’idea che ormai non s’inventa niente. Al massimo si possono solo “ricordare” e rielaborare cose che già esistono.
Nel suo percorso incontra una figura molto importante Nicola Ardessi, tastierista e produttore. I due iniziano la realizzazione di demo caserecci. I due dopo diversi anni di collaborazione individuano diversi pezzi da inserire in un album “che prima o poi si sarebbe dovuto fare”.
La fretta non è proprio nelle sue corde. L’Iperuranio si prende tutto il tempo del mondo e incomincia la rielaborazione di quei brani. A fine 2019 finalmente il lavoro è completato e vede la luce “Postimpressionismo”, il debut album de L’Iperuranio sotto l’etichetta LaPop.
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