Nonostante il Covid, l’anno bisesto, i lockdown intermittenti e interminabili, l’arte e la cultura non si fermano.
Lo testimonia il piccolo ma potente Comune di Calcio (in provincia di Bergamo, che ricordiamo ha dato prova di resilienza e resistenza la scorsa primavera durante l’attacco pesantissimo del virus Corona) con la sua iniziativa sociale, oltre che artistica e culturale, dedicata alla pittura e ai suoi visionari.
L’itinerario culturale all’aperto ad oggi allinea sui muri delle vie del paese 47 racconti di artisti diversi ed è parte integrante del patrimonio storico, culturale e sociale.
Il “Paese dipinto” Calcio ha raccolto negli ultimi trent’anni le opere di circa quaranta artisti che hanno dipinto sulle pareti delle case trasformando le vie del paese in una vera e propria galleria a cielo aperto. Giganteschi murales di grande impatto visivo, dipinti che raccontano la storia del paese e mosaici artistici coprono muri in origine malandati o anonimi. Oggi mille colori illuminano Calcio grazie al progetto decorativo “Narrano i muri”, al quale hanno preso parte, dopo una severa selezione, pittori noti e meno noti provenienti da varie parti dell’Italia ed anche numerose Accademie di Belle Arti italiane e straniere.
Ma la vera novità è che numerosi artisti (tra cui musicisti, scrittori e intellettuali italiani e stranieri) hanno prestato la loro voce e il loro volto per valorizzare, in uno spot congiunto, lo sforzo di questo Paese e di questa amministrazione di “non mollare”.
Nemmeno ora, nemmeno in questi mesi che – in prospettiva di possibili attacchi da parte del virus e di potenziali restrizioni – rischiano di “confinare”, di recingere le persone e i comuni senza potersi muovere liberamente (o quanto meno serenamente), Calcio è sola.
E chi si può muovere può andare a vedere di persona questa galleria d’arte a cielo aperto, in queste ore d’aria, oppure prenotarsi per il futuro.
Un pronto soccorso artistico che, con l’amore per la propria attività e amicizia nei confronti di Calcio, ci spiega come sia possibile trasformare i muri “da confini… a opere d’arte”.