Dal Ghostrack Studio di Roma, La Grazia Obliqua, avvalendosi del comparto mixing e sound engineering composto da George Priniotakis dell’Artracks Recording Studios di Atene e Maximilian Parolisi del Mother’s Eye Studio di Carpi, dà alla luce il suo nuovo lavoro: un E.P. che segue quel flusso iniziato con l’album ‘Canzoni per tramonti e albe – al crepuscolo dell’Occidente’.
Le radici de La Grazia Obliqua affondano in un terreno in cui c’è tutto un ecosistema di stili, generi e tecniche diverse: è questo il manifesto di chi non è “allineato” e al massimo può lambire il mainstream ma non condividerlo.
‘Oltre’ riconferma la cifra stilistica de La Grazia Obliqua – che attraversa una sfera di sonorità multiple che uniscono passato e futuro – e, ove possibile, ne accentua la forza descrittiva e immaginifica; nelle parole di Alessandro Bellotta, frontman del gruppo: “‘Oltre’ è il nostro secondo passo nel percorso alchemico musicale” e attraverso quella “porta socchiusa appena” – come narra il brano -, lo spiraglio per uscire dalla “nigredo”.
E infatti il primo brano ‘Oltre’ spinge a riflettere per andare al di là di tutta una serie di sovrastrutture al fine di riprendere un dialogo con il sé, in una giostra di percezioni e proiezioni del nostro io, al di sopra di quella ragione divelta e asservita all’ego, in quel “mare che cela i miei segreti”… In questo dialogo intimo, l’anima è tenacemente invitata a restare, ad “esserci”, in una sintonia ancora possibile.
Il tutto è più facilmente comprensibile se posto in relazione al testo del brano che segue, ‘Resta’, armonicamente modulato dalla voce in chiaroscuro di Alessandra Trinity Bersiani: “Resta nel dolce rumore di note ormai spente resta ancora una notte forse l’ultima”.
E dopo questo gioco di ossimori si comprende come i brani, in fondo, siano incisi di un discorso più ampio, dove l’attenzione si muove come uno sguardo che svela l’orizzonte quando il focus varia, portando alla vista quello che prima solo si guardava e non si poteva vedere.
Anche musicalmente, questo E.P. cerca nuove urgenze e stili che dal più classico darkwave approdano ad una dimensione di canzone viscerale, suonata, classica ma contaminata di impulsi contemporanei, affine a quella della scuola di Firenze dell’area Contempo.
Piovono pietre, terzo brano dell’E.P., è una combat song colma di speranza struggente con cui La Grazia Obliqua invoca la vita e la fede nella bellezza come unica risposta alla volgare desertificazione dell’anima da parte di questi tempi duri e insidiosi. “La senti come scorre dolcissima, violenta, disperata, questa vita!”.
Chiude l’E.P. ‘Waiting for the dawn’, una cover ispirata al brano de Le Orme ‘Aspettando l’alba’ (tratto dal loro album ‘Uomo di pezza’), gruppo prog che ha segnato un’epoca. La reinterpretazione vocale di Alessandra Trinity viene arricchita da un campionamento della voce originale di Aldo Tagliapietra (cantante e bassista della già citata band). La musica e i testi de Le Orme, seppure a un primo ascolto curati dal punto di vista melodico e piuttosto diretti, nascondono, a una seconda lettura più approfondita e ad un ascolto più attento, parecchi lati oscuri e “dark”, più di quanto ci si possa aspettare.
Lo spirito di ‘Oltre’, nella somma dei quattro brani che lo compongono, appare quindi evidente e destinato a quel pubblico che non ama riempire gli spazi vuoti con suoni più o meno accattivanti ma regala, invece, un pensiero che diviene memoria collettiva.
La Grazia Obliqua: Alessandro Bellotta (voce e chitarra acustica), Alessandra Trinity Bersiani (tastiere, voce, flauto, programming e percussioni), Massimo Bandiera (basso e voce), Gianluca Pinelli (chitarra), Valerio Michetti (batteria).
La Grazia Obliqua:
www.lagraziaobliqua.it
www.facebook.com/lagraziaobliqua
www.youtube.com/lagraziaobliqua
Per comunicazioni: info@lagraziaobliqua.it