Già a Giugno, col singolo “Double Rainbow“, il duo bolognese ha fatto parlare di sè ai quattro angoli del globo, con passaggi radio dagli Stati Uniti alla Francia alla Nuova Zelanda.
Un manifesto radicale, una presa di posizione in favore dei diritti civili a colpi di synth e beats, supportato da un video – definito dal blog US Ice No Fruits “a technicolour maelstrom”– che mischia Trump, il Papa, Pride Parade e danze tribali.
“Double Rainbow’ is filled with urgent anger and a vibrant pulse – dynamic and circular, building up to a crescendo. It’s wild and uninhibited. Backseat Mafia (UK)
“We Don’t Exist”, 4 tracce per poco più di 17 minuti, allarga il vortice creativo con la voce di Erika, di imprinting Alternative Rock, che si amalgama perfettamente su ritmi ossessivi di matrice marcatamente Punk, Industrial, EBM.
Un match fra The Cramps e The Prodigy, fra Siouxie e Atari Teenage Riot.
L’EP è stato registrato nel Settembre 2019 al LOTO Studio, con la produzione di Gian Luca Lo Presti.
La presentazione ufficiale è per Venerdì 05 Settembre a Bologna, al Pontelungo Summer Festival, in apertura ai Punkreas.
Qui l’evento: https://www.
BORDER.
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Foto Promozionali Hi Res
Siamo i BOrder., e non esistiamo.
Demi More ed Erika si incontrano per la prima volta nel 2017 in Via del Pratello, da sempre il fulcro dei movimenti della contro-cultura bolognese.
Entrambi condividono la passione per l’elettronica pesante, il post punk e il garage rock, e hanno alle spalle numerose esperienze nel campo della musica, del teatro e delle performance arts. Demi era stato invitato nel 2012 a esibirsi al Lollapaloza tedesco, ed Erika era reduce da diverse collaborazioni, fra cui un progetto di musica sperimentale con Greta dei Rev Rev Rev. Demi all’epoca cercava una voce femminile per un duo “elettro hard”: gli ascolti entusiasti e condivisi di The Prodigy, Siouxsie and the Banshees, The Cramps, Garbage creano subito un punto d’incontro e un’intesa perfetti.
Unico neo, una visione leggermente diversa sull’utilità e il senso dei confini politici fra Nazioni.
“Chiameremo la band BOrder. – decise Erika – perchè i confini non esistono:”‘
(Attenzione, si scrive BORDER., col punto finale!)
Monica Melissano / A Giant Leap PR & Booking Agency
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