Antonio Palumbo torna, a distanza di un anno dalla pubblicazione del singolo “Thank You For Dancing” che anticipava l’uscita dell’EP in Inglese “How Fast We Live” a ottobre 2109. Il nuovo singolo, in Italiano, “ Tutto Qui”, fuori su tutte le piattaforme digitali e in radio 17 giugno, era stato inizialmente concepito come parte dell’EP pubblicato lo scorso anno. “Tutto Qui” è arrangiato e prodotto da Davide Andreoni, registrato da Giacomo Zambelloni allo studio Everybody On The Shore di Milano e masterizzato da Maurizio Giannotti.
Palumbo racconta: “All’inizio delle sessioni di registrazione di “How Fast We Live” è nato “Tutto Qui”, che poi è rimasto fuori da quell’insieme di brani perché sentivo che aveva una storia a parte. Innanzitutto cronologicamente: le altre canzoni parlavano del passato, questa invece del presente. E poi la lingua: finalmente sono riuscito a scrivere nuovamente in Italiano una canzone di cui ritenermi soddisfatto. Così ho aspettato; nel frattempo la vita è successa, sono passati mesi e c’è stata una pandemia, tutti ci siamo fermati e fermandomi ho avuto più opportunità di riflettere. Mi sono guardato a lungo indietro, mi sono crogiolato nei ricordi, mi sono fatto tante domande e ora più che mai ho capito che davvero la vita è tutta qui. Quando ascolto la lunga e malinconica coda strumentale di “Tutto Qui” mi vedo correre in spiaggia, sento il vento caldo e l’odore del mare al tramonto. Ho sognato e continuo a sognare di tornare al più presto al mare delle estati della mia infanzia. Ho anche scelto di usare, come artwork per il singolo (progetto grafico di Pasquale Pinto, ndr), una vecchia foto di famiglia del panettone, lo scoglio da cui mi tuffavo da bambino in Calabria. Quel mare è la mia acqua santa, quel bambino che si tuffa nella foto potrei essere io, potremmo essere tutti. Ora dobbiamo solo tornare a tuffarci.”
Antonio Palumbo incomincia a suonare la chitarra a sedici anni, grazie al fratello che lo aiuta a pagarsi le prime lezioni. Il primo progetto importante arriva nei primi anni 2000, quando diventa il frontman dei Contrada Beat, una band di stampo funky/soul che per l’intera stagione 2006/2007 viene ingaggiata da Radio 101 come resident band. Nel passaggio da cover a inediti il gruppo cambia nome in Nebel, progetto dal coinvolgente stile neo-folk: l’attività live diventa incessante e vengono nel frattempo pubblicati due dischi autoprodotti e , nel 2010, un EP, “La Stagione”, prodotto da Marco Guarnerio, già al lavoro con Le Vibrazioni, e pubblicato da Oyez!. Fra i live più significativi della prolifica band, l’esibizione in Piazza Duomo a Milano durante LiveMI (Red Ronnie) e l’apertura a Daniele Silvestri al Jazz Cafe di Londra.
Poi una pausa: necessaria, voluta, indispensabile per poter studiare, crescere, e il ritorno altrettanto inevitabile alla musica, con la consapevolezza di voler continuare da solo. Antonio Palumbo decide di comporre in Inglese, perché gli viene più semplice essere se stesso. E suona, tantissimo, esplorando le sonorità dei suoi amati John Mayer, Bon Iver, Iron & Wine, Ásgeir, Niccolò Fabi, Brunori SAS, solo per citarne alcuni. Nel 2017 arriva così l’EP di debutto solista, “Altaguardia” (dal nome della via di Milano dove vive quando scrive i cinque pezzi che ne fanno parte): in lingua inglese appunto, con tematiche che comprendono l’amore, il diventare grandi e la presa di coscienza di dover lasciare andare. Continuano i live, in versione intimistica e acustica, perfetti per quel tipo di canzoni. E ancora concerti con la band nei locali e qualche live chitarra e voce all’estero (Mr Wolf’s, Bristol, novembre 2017 – KGB, New York, aprile 2018). Nell’estate 2018, l’incontro con Davide Andreoni porta alla creazione dell’EP “How Fast We Live”, pubblicato a ottobre 2019, che comprende all’interno i singoli “Thank You For Dancing” e “I Try”, entrambi molto apprezzati dal web e dalle radio.
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Ufficio Stampa – PR
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