Ecco la recensione del nuovo album Resurrection degli Acacia: un dialogo tra le età e del cambiamento. Una esperienza sonora veramente coinvolgente.
L’ossessione per l’unicità o per l’unica vita. Ma può’ essere anche un sorriso triste… Ecco il senso dell’incipit del brano Obsession che apre l’album dal titolo Resurrection, si insinua nella mente con i suoi accordi dissonanti magistralmente ricercati quasi a nascondere l’esplosione di inaspettata potenza del brano successivo Light in shadows. Questa carica di energia che si sente nella chitarra di Martino Lo Cascio, che è anche il principale autore dei brani, segna il ritorno degli Acacia, band di Palermo che già dagli anni 90 si era fatta notare per il suo metal dai caratteri progressive e molto personali.
Emozioni ed esperienze personali si fondono in un concept album ricco di 10 suggestioni sonore dal carattere internazionale e mai banale. La ricerca di melodie semplici e dirette che ti coinvolgono da subito non lascia spazio a distrazioni sostenute dalla voce attenta e misurata di Gandolfo Ferro.
Chains of Memory contiene la sapiente ricerca melodica di un ritornello che non si scorda quasi a ricalcare il rincorrersi dei pensieri che travolgono la mente e l’anima. Potente nei riff e nella batteria sostenuta di Claudio Florio.
Le tre età dell’uomo, come il dipinto di Giorgione, si cominciano a delineare con The Age of Glory: l’inciso di Martin Luther King “I Have a Dream” ci ricorda che dobbiamo avere un sogno da seguire; è quasi un dialogo con chi ha già vissuto a cui si chiede consiglio su come vivere e a raccontarci dell’età della gloria a cui dobbiamo tendere tutti…
Alla secoda chitarra Simone Campione e al basso Massimo Provenzano provvedono a sottolineare il ritmo incalzante dell’atmosfera di domanda che si respira con tutta la veemenza di un giovane che vuole sapere tutto e subito.
La riflessione necessaria della riceca matura e interiore è espressa nella bellissima Alone dove le ombre non ti devono far mai tornare indietro. Sospesa nel tempo è la dimensione del guardarsi dentro ed apre per la seconda parte dell’album.
Le lacrime, il sole, la montagna per cercare solo il respiro della vita, dimentica il passato e vai incontro alla vita in questo giorno di rivelazione. E’ la sensazione di rinascita del brano Revalation Day il necessario tassello per proseguire. Perfino per conoscere la propria parte oscura (My Dark side) la forza interiore e il pianto possono essere armi affilate come l’assolo tagliente e preciso di questo brano che precede Seasons End, la fine delle stagioni. Che sono quelle della vita… E il dialogo tra le età che si vivono continua, il concept si sviluppa, gli Acacia ci mostrano la vita nel suo divenire.
Verso il rush finale anche una delusione d’amore può’ far crescere e mai buttarti giu’… il tempo può farti cambiare e come un’eco del brano precedente “Alone” ma questa volta il momento è vissuto nella maturità, Gone Away ci traghetta verso l’ultimo brano: The Man che racchiude il senso di crescita e di ricerca intrapresa durante tutto l’album e il dialogo tra il bambino, l’adulto e l’anziano che convivono nel tempo e nello spazio.
E la conferma di quanto sentito ce la da Martino Lo Cascio che descrive il brano cosi : “The Man”: ogni uomo vive continuamente la propria Resurrezione, perché in ogni momento, in ogni scelta, in ogni decisione, egli muore e risorge, cambiando continuamente e diventando altro da ciò che era…”
E la copertina di Nello Dell’Omo non poteva che sottolineare magistralmente questo dialogo tra le età dell’uomo: anche visivamente questo concept è coerente e ben rappresentato. Non resta che aspettare di poterli vedere dal vivo e gustare le suggestioni degli Acacia. Resurrection è disponibile sulle principali piattaforme digitali e su CD per l’etichetta UNDERGROUND SYMPHONY.
Daniele Massimi