SAM LEE
presenta
‘OLD WOW’
IL NUOVO ALBUM IN ARRIVO IL 31 GENNAIO
Cooking Vinyl/Egea Music/The Orchard
nuovo brano estratto:
‘The Moon Shines Bright feat. Elizabeth Fraser’ (Cocteau Twins)
Sam Lee gioca un ruolo fondamentale nella scena musicale britannica. Cantante originale e pieno di inventiva, interprete folk, ambientalista appassionato, collezionista impegnato di canzoni e creatore di successo di eventi dal vivo. Insieme alla sua organizzazione The Nest Collective e ai suoi collaboratori Sam ha scosso la scena musicale dal vivo rompendo le barriere fra musica folk e musica contemporanea e gli stereotipi legati al folk stesso. Ha dato linfa nuova ed appassionata al suo vecchio materiale, contribuendo a sviluppare il proprio ecosistema non solo aprendo la porta a nuovi ascoltatori, ma anche ponendosi il quesito su quale messaggio, oggi, quelle vecchie canzoni abbiano. Con il nuovo album “Old Wow”, Sam Lee ha realizzato un lavoro davvero convincente ed emozionale che innalza la sua opera ad un livello superiore.
Sam Lee sorprende sempre, e magari non ne ha nemmeno l’intenzione. Quando pubblica il primo album “Ground Of His Own” nel 2012, ha l’ardire di reinterpretare in maniera estremamente drammatica delle vecchie canzoni, unendo uno stile canoro ricco e diretto a uno straordinario tappeto sonoro, e avvalendosi dell’uso degli strumenti più disparati: dal violino alle trombe al banjo, al meno convenzionale scacciapensieri, ai suoni persistenti (i drone effects) tipici della Shruti Box indiana.
Un set di strumenti davvero originale e coraggioso, reso possibile grazie all’Art Foundation Award – designato a supportare gli artisti che si trovano in un momento importante della loro carriera, e che ha fatto sì che il disco venisse nominato per un Mercury Music Prize. Tre anni dopo, il secondo album di Sam “The Fade In Time” lo vede spingersi ancora oltre, e ricevere altri riconoscimenti, fra cui il Songlines Award come artista dell’anno. Fra gli strumenti usati questa volta, ci sono il violoncello, l‘ukulele, il koto giapponese, il flauto di salice e, soprattutto, un arrangiamento strepitoso acappella di “Lovely Molly” a opera del Roundhouse Choir. Questa canzone ha catalizzato l’attenzione su di sè dopo la performance ai 2016 BBC Radio 2 Folk Awards alla Royal Albert Hall di Londra, vincendo come Best Traditional Track; in seguito, il pezzo è stato suonato in BBC durante il programma TV ‘Later with Jools’, e ancora alle Tiny Desk sessions di NPR e nel 2018 con la BBC Symphony Orchestra durante il Proms, dove Sam ha anche duettato con Julie Fowlis.
Ma il maggiore successo arriva quando Guy Ritchie chiede a Sam Lee di scrivere la colonna sonora per l’epico fantasy hollywoodiano “King Arthur: Il Potere Della Spada”: nasce da qui “The Devil And The Huntsman”, brano da decine di milioni di play in tutto il mondo.
E ora arriva ‘Old Wow’ l’ennesimo drastico cambio di marcia: qui Sam usa per la prima volta lo strumento che maggiormente è mancato finora nelle sue creazioni: la chitarra. “but only because it’s played so beautifully and sensitively and you wouldn’t necessarily know it was guitar at all”. Infatti a suonarla è Bernard Butler, storico componente dei Suede e produttore del disco. Altri musicisti coinvolti nella produzione del disco sono James Keay al pianoforte,Misha Mullov – Addado al basso, Josh Green alle percussioni, Caoimhin Ó Raghallaigh (The Gloaming) al violino di Hardanger (a 9 corde). Prestigioso anche il contributo ai cori: Elizabeth Fraser dei Cocteau Twins, Cosmo Sheldrake, e il rapper e poeta Dizraeli.
Un profondo, elevato e commovente insieme di canzoni dominate dalla voce sensibile e sentimentale. Decisamente il suo più solido disco realizzato finora. Un album dedicato al suo amore per la natura, un impegno che ha sempre dominato nel cuore di Sam. “Old Wow” è diventato per Sam un epiteto a quella qualità innata che ha la natura di creare meraviglia e connessione. Un’illuminazione che ha avuto durante un viaggio sulle montagne scozzesi “during a time of questioning of what was going on between me and nature, a bit of relationship counselling with an old lover if you like” in un momento di crisi esistenziale “a buzzard came swooping down and screeched right over my head then circled above me for some while sounding down onto me. At that moment I felt the presence and reassurance of this magical power and suddenly at that moment the name appeared, Old Wow, and I’ve held onto it ever since”. Molte delle canzoni dell’album parlano della bellezza e dell’importanza della Natura, della nostra relazione malata con essa e delle minacce della crisi ecologica di cui finalmente il mondo sembra accorgersi.
Con testi di canzoni tradizionali spesso ri-scritti o “re-imagined with new relevance for today” Sam ha distillato fuori da queste vecchie canzoni “a new potency and communique, through polished up old wisdoms almost lost, now with a renewed sense of heart and orientation”.
A differenza di molti altri esponenti della scena folk attuale, Sam Lee è cresciuto a Kentish Town, a Nord di Londra. Ha sviluppato un grande amore per la musica e la natura in seguito alle vacanze estive con l’Associazione Forest School Camps, dove bambini di tutte le estrazioni sociali si immergono nella natura selvaggia e cantano tutte le notti intorno al fuoco. Sebbene i suoi primi amori musicali fossero Michael Jackson e Joni Mitchell, quando si è reso conto intorno ai 25 anni che le canzoni che cantava da bambino al Summer Camp avevano origini ben più profonde, “I realised I was as free as anyone else to sing these songs”, e la sua diventò un’ossessione. Grazie a una serie di circostanze, formò un legame molto forte con il cantante scozzese Stanley Robertson, (nipote della celebre cantante folk Jeannie) e per quattro anni ha potuto godere di centinaia di canzoni antiche sulle quali ha provato a cantare. Dopo la morte di Stanley nel 2009, Sam è diventato un avido collezionista di canzoni tradizionali, e ha trascorso molto tempo con la comunità dei Gipsy Traveller registrando migliaia di canzoni in Inghilterra e Irlanda appartenenti alle generazioni precedenti. È da questa collezione unica, racchiusa nel suo archivio digitale pubblico songcollectors.org, che Sam ha tratto il materiale per il suo album “to highlight the beauty of these songs through unusual and contemporary settings”. Sam è per sua stessa definizione un lavoratore instancabile. La sua attività non si ferma soltanto a quella dell’interprete. Come imprenditore, ha creato diverse occasioni di coinvolgimento per musicisti acustici, attraverso The Nest Collective e gli eventi a esso associati come il Campfire Club, l’Unamplifire Festival, il Fire Choir e altri. È stato il primo membro del Consiglio della conferenza Folk Alliance a non essere nordamericano, e in UK siede al tavolo della Commissione della Featured Artist Coalition accanto a Imogen Heap, Ed O’Brien (Radiohead), Nick Mason (Pink Floyd), Dave Rowntree (Blur) e molti altri. Nella sua esperienza radiofonica ha condotto diversi documentari di successo per BBC a proposito della musica in UK e non solo. Ha fatto la sua comparsa sui palchi, e a conferenze, festival e raduni in ogni angolo del mondo, cantando e recitando in nome delle cose che ama. È stato fautore di diverse campagne, usando la musica per promuovere il proprio amore per la natura con toni sorprendentemente audaci.
Le sue esperienze immersive a cadenza annuale “Singing With Nightingales” si tengono in tutto il Sud-Est ogni primavera per sei settimane e registrano il tutto esaurito, e aiutano a comprendere il pericolo cui vanno incontro gli usignoli e altre specie di volatili in via d’estinzione. Ha avuto un ruolo importante nella campagna RSPB, realizzando “Let Nature Sing”, una composizione formata solo dal cinguettio di un uccello che entrò nella Top 20 in UK.
Sam è anche un membro fondatore dell’ Organizzazione Music Declares Emergency, in cui l’industria musicale si riunisce per capire come combattere il cambiamento climatico e la crisi ecologica. Il suo coinvolgimento nel progetto Extinction Rebellion ha raggiunto l’apice con le due settimane di “International Rebellion”, aprile 2019. Grazie a Sam, si sono potuti sentire gli usignoli a Berkley Square per una notte, in seguito a un evento che ha coinvolto 1500 persone. Durante la serata il pezzo rivisitato da lui “A Nightingale Sang In Berkley Square” è stato mandato in streaming su tutti i telefonini, in una scena che ha ricordato un altro grande guerriero dell’ecologia come Pete Seeger, che fece qualcosa di simile prima di lui.
Sì, Sam gioca un ruolo fondamentale nella scena musicale britannica. E ora, con “Old Wow”, ha ripreso canzoni tradizionali per creare ciò che lui chiama “a timeless bridge, music that can be looking both backward and forwards, and a soulful accompaniment to an urgent need to fall back in love with nature if we are to know how to protect it”.