FAT FAT FAT FESTIVAL
dal 2 al 4 agosto
Corridonia / Morrovalle
Tutti i nomi in cartellone:
ABSTRACT | ANTAL | CARISTA| CLAUDIO FABRIANESI | DAM-FUNK dj |DAVIDE AMICO |DEZ ANDRÈS |
DJ SPINNA + GE-OLOGY [4hrs] | FAT FAT FAT SOUNDSYSTEM | FLO REAL | FRANCIS INFERNO ORCHESTRA |
HIEROGLYPHIC BEING (live) | KHALAB (live) | LAKUTI [4hrs] | MAFALDA | MOODYMANN
| MOTOR CITY DRUM ENSEMBLE + MR SCRUFF [4hrs] MOVE D special GDS set | OPTIMO + MOVE D
| SHIGETO x MARK de CLIVE-LOWE + MELANIE CHARLES (live) | VOLCOV + KYLE HALL
Biglietti disponibili su MAILTICKET
Mancano pochi giorni ad una nuova edizione di FAT FAT FAT Festival, la manifestazione maceratese che da venerdì 2 a domenica 4 agosto trasformerà le località di Corridonia e Morrovalle nel palcoscenico su cui si alterneranno i live e dj set di alcune tra le personalità musicali, italiane e internazionali, che rappresentano un mondo clubbing d’avanguardia, sofisticato, in costante ricerca.
FAT FAT FAT schiera gli artisti attesi per la quarta edizione del Festival maceratese dedicato alla black music, con una line-up in grado di dare voce alle sue molteplici angolature.
Tra i set più attesi quello di Kenny Dixon Jr, meglio conosciuto come MOODYMANN, uno tra i dj e producer più blasonati nella scena club mondiale e dell’esponente di punta della nuova scena sperimentale Hip-Hop americana SHIGETO, insieme al producer dalle influenze jazz MARK de CLIVE-LOWE, con il supporto della meravigliosa voce della cantante Melanie Charles per un live tutto da scoprire. Dopo di loro Dez Andrés: instancabile collezionista di vinili e produttore dalle sonorità house.
Non mancherà lo spazio per l’esoterismo e l’unicità di HIEROGLYPHIC BEING, il sound artist e compositore sperimentale americano che ha attirato a sé l’interesse di realtà come Ninja Tune, il set energico di di KYLE HALL, erede della techno di Detroit e anello di congiunzione tra due generazioni di dj insieme a VOLCOV (Enrico Crivellaro), prolifico producer stimato da artisti del calibro di Theo Parrish e Sadar Bahar. E ancora, l’act condiviso di DJ SPINNA e GEOLOGY, la dj portoghese MAFALDA e CLAUDIO FABRIANESI, uno dei massimi rappresentanti della scuola elettronica romana.
L’ultimo ad essere annunciato il producer Davide Amico che aprirà il live inaugurale di venerdì.
La quarta edizione mantiene il claim “YOU CAN’T DOWNLOAD THE EXPERIENCE”, frase che sintetizza l’anima e gli obiettivi della rassegna: dare vita ad un’esperienza sensoriale, a 360 gradi: dalla musica, fruita dal vivo, all’estetica del territorio che la ospita, alla gastronomia, rigorosamente locale, che introduce spontaneamente il pubblico alla tradizione marchigiana, creando un ponte in grado di valorizzare la storia e l’identità delle Marche. Un viaggio permeato di cultura: musicale, culinaria, popolare.
La proposta musicale di FAT FAT FAT attraversa l’intero spettro della Black Music, dalle sue radici più profonde fino alle ultime evoluzioni. Il cardine della selezione artistica è la club culture nata dai movimenti musicali della Techno di Detroit e della House di Chicago.
VENUES
Grancia di Sarrocciano (Corridonia) e Piazza Vittorio Emanuele II (Morrovalle) sono due tra i siti più storici e centrali dell’area.
GRANCIA DI SARROCCIANO è un luogo che trasuda storia: dal periodo romano, quando Pausulae (antico nome di Corridonia), grazie alla sua strategica posizione geografica, era un nevralgico centro di scambio oltre che sede episcopale a quello medievale, durante il quale i monaci cistercensi di Fiastra costruirono una grande fattoria risalente al XII secolo. Nella piana del fiume Chienti, al confine tra i territori di Corridonia e Morrovalle, oggi si trova un complesso di strutture (ricostruito dopo il 1500 e modificato di nuovo nel XVIII secolo) che da quei tempi antichi eredita il nome: “Sarrocciano” dall’antica Roma, “Grancia” dal Medioevo.
Il Giardino della Sgugola è una delle location più suggestive del festival, uno spazio all’interno della Grancia dove è possibile rilassarsi e cercare di entrare in contatto con la musica. Selezioni sperimentali e molto inusuali sono il comune denominatore di tutti gli artisti chiamati a esibirsi in questo luogo.
Piazza Vittorio Emanuele II è il centro della vita della comunità. Di origini altomedievali, la piazza ha subito nel tempo importanti cambiamenti, arricchendo la sua pianificazione urbanistica con edifici che simboleggiano il potere ecclesiastico, civile e politico. Dalle prime fondamenta del “ministrum de Valle” (X secolo), la piazza conservò il suo ruolo di centro nevralgico della città di Morrovalle (titolo acquisito nel 2009). Qui si svolge la prima serata di FAT FAT FAT.
Cultura popolare e cibo da sempre sono strettamente connessi fra di loro: niente come le tradizioni culinarie locali spiegano e comunicano al meglio il territorio e la sua identità culturale. Promuovere la regione Marche anche e soprattuto attraverso la riscoperta delle tradizioni culinarie ed i prodotti locali, come vincisgrassi (lasagna tipica del posto) ciauscolo (salame spalmabile) sono parti integranti della mission in grado di rendere ancora più autentica l’esperienza immersiva al FAT FAT FAT Festival.
L’IMPEGNO PER RIDURRE L’IMPATTO AMBIENTALE – LA COLLABORAZIONE CON
IL POLITECNICO DI TORINO
I festival sono un settore con pubblico di milioni di clienti, devono quindi avere la capacità di contribuire materialmente a questa transizione gestendo l’energia e le risorse in modo più intelligente, ma anche svolgere un prezioso ruolo di leadership nel veicolare al proprio pubblico cambiamenti verso un futuro più sostenibile.
Per questo FAT FAT FAT Festival lancia un nuovo progetto di sostenibilità ambientale che verrà attuato con un piano pluriennale, sviluppato con la collaborazione di un team di laureandi del Corso di Laurea Magistrale in Design Sistemico del Politecnico di Torino.
Le iniziative di sostenibilità ambientale che saranno implementate quest’anno riflettono il sentimento sempre più urgente di salvaguardare il pianeta, le sue risorse e le condizioni di vita dei suoi abitanti, puntando su valori come l’educazione, la valorizzazione del territorio e la riduzione dei consumi. Un’attenta progettazione che vede coinvolte molteplici realtà locali e non come fornitori e consorzi, per creare una effettiva sinergia e risultati di riduzione dell’impatto a lungo termine. Ogni collaborazione riflette l’impegno economico che il festival è in grado di gestire con le risorse a disposizione, percorrendo una strada fatta a piccoli passi ma di cambiamenti effettivi.
Dall’edizione 2019 FAT FAT FAT Festival si vuole concentrare sulla sostituzione delle plastiche monouso con bicchieri biodegradabili distribuiti da Forst e da Isap Packaging, in linea con gli adeguati contenitori per la differenziazione dei rifiuti stessi, e l’eliminazione delle cannucce dai drink serviti.
Questa edizione vedrà implementata la raccolta differenziata e del personale dedicato, grazie alla collaborazione con l’azienda Cosmari di Macerata. Verrà effettuata una sensibilizzazione ai valori dell’ecologia nei confronti del personale coinvolto per la la buona riuscita dell’evento e maggiore coesione fra gli addetti ai lavori.
Verranno distribuiti gratuitamente posacenere portatili per evitare di compromettere il suolo della location a causa dell’abitudine diffusa di abbandonare i mozziconi di sigaretta per terra.
FOOD
FAT FAT FAT punta da sempre sulla valorizzazione del patrimonio tradizionale locale attraverso la scelta di cibo di provenienza entro un raggio di 30 km, giocando un ruolo fondamentale nell’impatto totale delle emissioni dovute alla logistica. Aspetto che verrà ulteriormente migliorato in questa edizione attraverso la scelta di affidare la gestione dell’offerta culinaria ad un fornitore unico, Let’s Meat, insieme all’introduzione di stoviglie compostabili e riduzione dei packaging.
Diminuire il numero di veicoli che arrivano al festival è una misura fondamentale in ambito di riduzione delle emissioni di gas serra. Attraverso la collaborazione con una piattaforma di carpooling italiana, Happyways.it., verrà creata una pagina dedicata all’evento in cui i partecipanti avranno la possibilità di formare “equipaggi” e raggiungere la location riempiendo i sedili liberi delle auto contribuendo ad abbassare di conseguenza l’impatto totale dell’evento per persona.
Tutte le misure verranno monitorate direttamente al fine di valutare quanto un’accorta gestione delle risorse e dei processi dell’evento possa influire sulla riduzione dell’impatto del festival, sulla sensibilizzazione degli utenti e in ultimo auspicabilmente sulle azioni quotidiane del singolo. L’obiettivo di questo primo anno è quello di raccogliere più dati possibili per poter progettare al meglio i passi futuri.
A tal proposito, per il 2020, FAT FAT FAT ha già firmato un protocollo di intesa con il consorzio autonomo CORIPET per lo smaltimento e l’avvio a riciclo diretto degli imballaggi dei liquidi alimentari.
“You can’t download the experience”. Si basa su questo assunto, semplice ma vero, il concept che ha dato vita all’edizione 2019 di FAT FAT FAT Festival. E’ un messaggio di errore del sistema, un avvertimento e un consiglio allo stesso tempo: “se vuoi davvero vivere questa esperienza devi farlo dal vivo, senza l’uso di device”. Nato nel 2018, è più di un semplice pay-off: è la parte fondamentale del racconto FAT FAT FAT. Esso identifica perfettamente l’anima del festival e cerca di centrare il focus
su alcune delle più belle micro-realtà della nostra terra.
La campagna di comunicazione di quest’anno – realizzata dal Mine Studio di Roma – racconta, in maniera decisamente sibillina, i luoghi del festival e del territorio che lo ospita. Paesaggi naturali, sempre più contaminati dalla mano dell’uomo, dalla tecnologia e dalle evoluzioni scientifiche.
La forma geometrica quadrilatera, simbolo di stabilità, stasi, definizione, è stata scelta per contrasto a tutto quello che è il festival, un evento fluido, in movimento, energico (sferico se volessimo connotarlo geometricamente). Il rettangolo, o quadrato, viene eletto quindi come modulo catalizzatore di attenzione e generatore di equilibri.
Nella campagna fotografica l’elemento geometrico monocolore è stato fotografato in paesaggi caratterizzanti della geografia del luogo: montagne, boschi, colline, distese di grano o spiagge, e l’elemento, sempre posizionato centralmente, costituisce una barriera per il godimento del paesaggio intralciandone la visione; questa scelta è scaturita da un’esasperazione del claim del festival “you can’t download the experience”, invitando l’utente a vivere di persona il contesto non limitandosi ad usufruirne esclusivamente attraverso i media. – MINE STUDIO
Dal 2016, anno della prima edizione, FAT FAT FAT racconta il territorio intorno ad esso e dell’imprescindibile legame con lo stesso. Ogni anno cerca di farlo in maniera sempre più consapevole, cercando di scavare nel profondo dei legami passati e indagando circa le possibili evoluzioni future. Ma le evoluzioni (scientifiche e sociologiche) sono alla radice non solo del rapporto ‘essere umano – natura’, ma anche del concetto stesso della proposta musicale di FFFF.
Parla (o per meglio dire “suona”) di uomini che grazie all’utilizzo dell’elettronica – concepita come mezzo e non come genere – hanno dato vita a nuovi paesaggi sonori e a rivoluzioni culturali.
La campagna fotografica, silenziosa e apparentemente scollegata dal resto della comunicazione grafica, avrà la sua declinazione ultima durante i tre giorni del festival. Ma questa è una sorpresa.
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