Lisa Papineau, artista canadese di origini francesi che oggi si divide fra Parigi e Los Angeles, ha iniziato la sua carriera nel teatro sperimentale e da allora ha accumulato un corpus di opere che comprende album, colonne sonore di film, installazioni artistiche, produzioni di danza e teatro, narrazione e produzione.
Il marchio incondibile della Papineau è però soprattutto la sua voce, che Tori Amos una volta dichiarò avere “… il potere evocativo di Bon Scott e la liricità di un oboe …”
Un timbro che caratterizza tutte le sue numerose collaborazioni, con AIR, M83, Jun Miyake, Halo Orbit, Jam Da Silva, Anubian Lights, le sue apparizioni nelle colonne sonore di Pina (il film di Wenders su Pina Bausch), Watchman, Super e Crow II (candidato agli Academy Award), nonché i suoi progetti: Pet (con il compositore Tyler Bates), Big Sir (il suo progetto di lunga data con il bassista dei Mars Volta Juan Alderete) e il suo omonimo gruppo.
Il marchio incondibile della Papineau è però soprattutto la sua voce, che Tori Amos una volta dichiarò avere “… il potere evocativo di Bon Scott e la liricità di un oboe …”
Un timbro che caratterizza tutte le sue numerose collaborazioni, con AIR, M83, Jun Miyake, Halo Orbit, Jam Da Silva, Anubian Lights, le sue apparizioni nelle colonne sonore di Pina (il film di Wenders su Pina Bausch), Watchman, Super e Crow II (candidato agli Academy Award), nonché i suoi progetti: Pet (con il compositore Tyler Bates), Big Sir (il suo progetto di lunga data con il bassista dei Mars Volta Juan Alderete) e il suo omonimo gruppo.
Nel suo quarto album solista, “Oh Dead On Oh Love“, la Papineau ha creato una tela acustica di arrangiamenti rigogliosi ma silenziosamente inquietanti: archi, ottoni, fiati e altri strumenti tradizionali si fondono organicamente con i toni dell’ambiente. Le armonie vocali che ricordano i super gruppi di radio FM degli anni ’70 si intrecciano senza soluzione di continuità con vocalizzazioni percussive, inquietanti ondate che ricordano Yma Sumac Meredith Monk che si dipanano in echi, urla e sussurri.
Per Lisa la realizzazione di questo lavoro è stata motivo di grande gioia e contentezza, dopo aver vagato “fuori dalla grotta” negli ultimi anni per collaborare con molti partner musicali di lunga data: Tyler Bates, Jam Da Silva, Juan Alderete, Matthew Embree e Koool G Murder per citarne alcuni.
L’opera d’arte raffigurata nella copertina dell’album è dell’artista Andrea Mastrovito, con cui aveva già collaborato per l’artwork dell’album “Red Trees” (2010).
L’opera d’arte raffigurata nella copertina dell’album è dell’artista Andrea Mastrovito, con cui aveva già collaborato per l’artwork dell’album “Red Trees” (2010).
“It is always a bit frightening for me each time I crawl out from the rock I’ve been hiding under, holding on a little too tight to my fistful of songs… but the experience of once again working with people I love, people who are hysterically fun but whose drive and creativity also push me, makes the coming together of everything on this record a true gift.” Lisa Papineau
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