Cicatrici è il terzo disco in studio degli Abetito Galeotta, band ascolana formatasi nel 2007 e composta da Manlio Agostini (voce e chitarra acustica), Marco Pietrzela (flauto traverso), Alessandro Corradetti (pianoforte e testiere), Andrea Carlini (basso e cori) e Simone Biancucci (batteria e percussioni).
Si tratta di un album dal cambiamento musicale piuttosto marcato rispetto ai lavori precedenti, contraddistinto da un suono sempre legato alla tradizione del cantautorato italiano, ma con tendenze più pop, dove le esperienze e le personalità dei 5 componenti della band vengono fuori, compattandosi in un sound nuovo.
Il titolo del disco, “Cicatrici”, ha un forte connotato sia sociale che personale, perché riguarda tutte quelle esperienze e sofferenze che nel corso della vita, e della storia, hanno solcato un segno sulla nostra pelle. Una cicatrice che rimarrà sempre lì a ricordarci ciò che abbiamo vissuto; una ferita che ci ha fatto male, ma che ci ha reso ciò che siamo ora, come persone e come Paese.
Nei testi, scritti da Manlio Agostini, si affrontano proprio queste dinamiche.
La canzone Cicatrici, che dà il nome al disco, prende spunto dal dramma di Genova per riflettere sulla fragilità dell’uomo, ma anche sulla sua capacità di rinascere e sulla voglia di cambiare veramente le cose.
3 ottobre 1943 è invece una canzone legata al territorio piceno, che racconta la battaglia partigiana avvenuta a Colle san Marco nell’ottobre del ’43, scritta dopo un toccante incontro con Ivo Castelli, partigiano ascolano che visse in prima persona quelle giornate.
Nel disco vengono poi affrontati temi come le stragi mafiose del ‘92 (in L’elemento sorpresa) e la drammatica malattia in età pediatrica (Benedetta nuova vita).
Vi sono poi canzoni più intimistiche come Teoria dell’involuzione e La piramide dei bisogni, alternate a brani di stampo più leggero e dal ritmo incalzante come Spettacolo.
Il tema “mare” viene affrontato con due canzoni consecutive diametralmente opposte: Albe Adriatiche dal ritmo gioioso e vivace che descrive gli amori estivi e le serate con gli amici, a cui segue Una notte d’inverno dove si agita un vortice di sentimenti e riflessioni interiori su ciò che la spuma del mare invernale lascia sulla fredda sabbia e dentro ciascuno di noi.
Chiudono il disco due canzoni scritte nel lontano 2010 che accompagnano gli Abetito nei loro live, Pagliaccio nella notte e L’inseguitrice di sogni, registrate per questo disco nella stessa versione in cui vengono suonate in giro e precedute da un intro strumentale pianistico (Navigando l’universo).
Le musiche, scritte da Manlio Agostini e Marco Pietrzela, sono state affidate agli arrangiamenti di Alessandro Corradetti.
L’album, mixato e masterizzato da Paolo Chiari, si avvale inoltre di importanti collaborazioni, come il chitarrista Sandro Di Nino, la cantautrice toscana Eleonora Tirrito, il percussionista Niki Barulli, il sassofonista Valerio Tomassini, la pianista Margherita Pallotta e la cantautrice Glosie.
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