Costantemente le persone sperimentano momenti in cui hanno la necessità di fuggire alla ricerca di qualcosa: il successo, qualcuno che possa colmare i nostri vuoti o semplicemente il proprio essere. A volte i contesti sociali possono divenire vere prigioni e riversiamo le nostre frustrazioni nel mondo virtuale, mostrando sorrisi troppo spesso finti.
Ma quando ci si ritrova soli, davanti ad uno specchio, tutti i nodi vengono al pettine: non si può fuggire da sé stessi.
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Gianpaolo FAIA, songwriter irpino nato e “sintetizzato” negli anni ’80. Ha realizzato di essere connesso alla musica sin dalla primissima infanzia. L’atto creativo è un’esigenza dalla quale non può fuggire, è una salvezza, una condanna: un percorso tortuoso e un po’ folle (molto importante l’esperienza pluriennale con i Plasmodium), sfociato in “Vuoto Sincronizzato”, il primo album solista.
“VS” è una babele di suoni dall’anima rock imbrigliati in un circuito elettronico, “il senso del sogno”.
Il disco è autoprodotto in collaborazione con “La Clinica Dischi” (Milo Manera e Leonardo Lombardi), scritto e suonato da FAIA, affiancato da fidati musicisti quali: Angelo Prudente (basso), Vittorio Vigilante (chitarre) e Giacomo Lomasti (chitarre). Hanno inoltre collaborato Giuseppe Coglitore e Manuel Maccarone (batterie).
Vuoto Sincronizzato è stato registrato e mixato presso La Clinica Dischi (Leonardo Lombardi) e masterizzato presso AEMME Studio di Salvatore Addeo.
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