Il 4 novembre ha inizio con il live di Setti la quarta stagione della rassegna di acustici organizzata da THC Events, Etc.
La formula è molto semplice: la prima domenica del mese al Circolo Arcipelago di Cremona ad orario aperitivo, dalle 19.00, THC Events, Etc. organizza un live acustico. Plaid come una coperta avvolgente per creare un momento di aggregazione e comunità nell’intimità di un concerto, un riparo dal gelo delle domeniche invernali. Negli anni si è passati dalle proposte cantautorali più varie strizzando spesso un occhio a progetti strumentali e di ricerca e a soluzioni più internazionali. Una rassegna che nel tempo, ora alla quarta stagione, ha preso una struttura sempre più chiara e ben definita, affinando le proposte degli ospiti e la creazione di un’atmosfera rilassante e immersiva, per un’esperienza corale ed emozionante. L’ingresso è sempre libero con tessera Arci 2018/2019.
Si inizia questa domenica con il live di Setti, il progetto solista del modenese Nicola Setti. Dopo vari EP autoprodotti ed a distanza di quasi 4 anni dal disco precedente (“Ahilui”) è ora uscito il secondo disco, “Arto”. L’album è un piccolo viaggio, un viaggio non solo interiore ma anche verso luoghi più o meno definiti. Un disco proposto come un piccolo manufatto, che acquista senso grazie a chi ha attorno, chi lo ascolta o chi lo realizza. Come le storie che cambiano quando le racconti. Tra gli oggetti e i concetti. Come un arto che è necessario, produttivo, ma non ha molto senso staccato dal corpo, probabilmente. Il titolo è dovuto a Arto Lindsay che Nicola ha ascoltato molto in fase di composizione, come ispirazione non tanto musicale ma come approccio, come amore per la canzone oltre che per il linguaggio.
Si continua il 2 dicembre con Tobjah, il progetto di Tobia Poltronieri cantante, compositore e chitarrista veronese. Tobia è un nome preso dalla Bibbia, in lingua ebraica significa “Dio è buono”. Ha studiato Arti Visive presso lo IUAV di Venezia, ed è fondatore del collettivo aperto C+C=Maxigross (attivo dal 2010), costantemente in tour in locali e festival internazionali come Primavera Sound (Barcelona, ES), CMJ (New York, US) e Miami (Milano). La sua musica prende ispirazione da regine del songwriting come Joni Mitchell, gemme acide come Linda Perhacs, il fingerpicking mistico di Robbie Basho, le vibrazioni sperimentali di Arthur Russell e la freschezza tropicale di Milton Nascimento, creando una personalissimo e visionario songwriting sospeso su arpeggi eterni, canti a cappella e falsetti fluttuanti.
La rassegna entra nel nuovo anno il 6 gennaio, nel giorno dell’Epifania, con il live di Blanket Fort. Si tratta dello pseudonimo di Matthew Fortunati cantautore stanziato tra Manchester (UK) e il suo paese d’origine San Gemini, un piccolo borgo dell’Umbria. Influenzato dalla musica di artisti come Elliott Smith, Sufjan Stevens, Pedro The Lion e Bright Eyes, voci sussurrate ed efficaci progressioni di accordi sono la chiave della sfaccettatura sensibile lo-fi e folk della sua musica. Nell’agosto 2018 esce il suo primo full-lenght “Super Taller”, un disco ispirato dalla storia del nonno partigiano, emigrato in Venezuela dopo anni di prigionia in Germania. Un punto di svolta con la produzione precedente che dimostra la raggiunta di una già sorprendente maturità artistica.
il 3 febbraio è il turno di Simone Romei, in arte Des Moines, musicista di Reggio Emilia con una profonda passione per il Folk Inglese degli anni ’60 (Nick Drake, Bert Jansch), l’American Primitive Guitar (John Fahey, Robbie Basho) e la tradizione americana prebellica. Il 13 ottobre 2018 è stato pubblicato “Like Freshly Mown Grass”, prodotto da Egle Sommacal (Massimo Volume e Wu Ming Contingent) . L’album vanta inoltre la partecipazione di Emanuele Reverberi dei Giardini Di Mirò e di Mali Yea dei DOLPO. Il disco, riprendendo il suono acustico dei precedenti lavori, amplia ulteriormente lo spettro cromatico grazie al fingerpicking più curato e ai suggestivi arrangiamenti di Egle Sommacal che arricchiscono i brani con archi, mandolini e strumenti indiani. Avvolgente è il calore che esprime, malinconico è l’immaginario sonoro a cui dà vita, sognante è lo spirito poetico che evoca.
Il 4 marzo primo ospite internazionale della stagione con il live di Sarah MacDougall, artista di origini miste, madre svedese e padre canadese. Il suo quarto disco “All The Hours I Have Left To Tell You Anything” esplora temi fondamentali come l’esplorazione della propria identità e la ricerca della forza necessaria a combattere i propri fantasmi. Si tratta di un disco scritto durante la fine di un rapporto, il lutto per la perdita dei propri nonni e la nascita di un nipote. Un disco denso e visceralmente maestoso, ispirato dalla vastità dei territori dello Yukon e dalla bellezza oscura della scandinavia.
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