Claudio Sottocornola
SAGGI POP
Indagini sull’effimero essenziale alla vita e non solo
(Marna, 2018)
“Più ci dirigevamo a ovest più sull’autostrada ogni cosa appariva pop. Improvvisamente sentivamo di far parte di qualcosa, perché anche se il pop era ovunque, per noi era la nuova arte. Una volta che diventavi pop non potevi più guardare un’insegna allo stesso modo. Una volta che pensavi pop non vedevi più l’America come prima”. La riflessione di Andy Warhol sul pop ispira una delle numerose direzioni intraprese da Claudio Sottocornola in SAGGI POP, uscito a due anni dal fortunato Varietà, che ha raccolto numerose interviste ai grandi dello spettacolo e della cultura realizzate nel corso degli anni ’90 dal filosofo del pop, e ha segnato un momento importante nella vicenda del professore, operativo nella confluenza dialettica tra varie aree del sapere.
Da Nilla Pizzi a Marco Mengoni, da Abramo a Malcolm X, da Socrate a Bauman, Claudio Sottocornola suggerisce numerosi spunti in un nuovo viaggio fra musica, cinema, mode, televisione, controculture e spiritualità: un grande affresco del ’900 sino al nuovo millennio, in un affascinante percorso interdisciplinare e transmediale. Saggi Pop approfondisce – con il punto di vista ermeneutico che caratterizza il filosofo – una parte importante, cruciale e decisiva quanto il sacro, l’immagine e lo stesso sapere teoretico, della lunga esperienza di Sottocornola. E’ una sosta nel mondo del pop, una fase di ulteriore analisi e approfondimento in quell’itinerario nella cultura popular che Sottocornola ha eletto ad ambito di speculazione prediletto, tanto da essere ribattezzato dalla critica “il filosofo del pop” per la qualità e la dedizione dei suoi studi. Studi che lo vedono ancora oggi appassionato divulgatore di una chiave di lettura ermeneutica, interprete e portavoce di una congiunzione tra i linguaggi di massa, i consumi culturali, l’elaborazione filosofica e i risvolti individuali, che egli amplia rendendoli universali. Saggi Pop, ricco di direzioni, spunti e tagli originali, si caratterizza per una spiccata ampiezza, utile sia a riassumere l’attività finora svolta dal filosofo, sia a anticipare risvolti futuri.
Il cuore di Saggi Pop è in prima battuta nel sottotitolo: Indagini sull’effimero essenziale alla vita e non solo allude alla leggerezza della cultura pop ma anche alla sua essenzialità nella vita delle persone. E’ una chiave fondamentale per comprendere l’attività di Sottocornola, che usa strumenti ermeneutici “alti” per restituire al lettore e allo spettatore una materia che coinvolge sì le masse ma non per questo dozzinale, poco nobile o scontata. La parte più densa dei Saggi Pop riguarda temi cari al filosofo, dall’ermeneutica filosofica della canzone pop, rock e d’autore alla rilettura della figura femminile nella canzone italiana, colta sia nella sua evoluzione storica dagli anni ’60 ad oggi, sia nell’approfondimento di singole figure, in un percorso da Wanda Osiris alle veline. Il divismo e il sacro sono ancora una volta rilevanti per l’autore, che riflette sul potere della televisione ma anche su itinerari legati al cinema, soffermandosi sul ruolo del linguaggio televisivo nell’epoca dei reality. La moda e la bellezza, la letteratura per ragazzi, le controculture ieri e oggi sono ulteriori argomenti che rilanciano la varietà dei Saggi Pop, arricchito da numerose interviste (pensiamo al rapporto tra sport, cibo, animali e canzone, oppure al Festival di Sanremo), da approfondimenti sui temi chiave delle popolari lezioni-concerto tenute dal professore (dai teenager alla crisi del sacro).
Saggi Pop ospita anche i contributi di giornalisti, sociologi, docenti, intellettuali che seguono con curiosità il percorso di Sottocornola. Pensiamo a Mario Bonanno, tra le penne più autorevoli nel campo della canzone d’autore (area che Sottocornola ha sempre osservato con interesse e spunti originali), il quale dichiara: “Se le parole contano ancora qualcosa, Claudio Sottocornola riconduce il pop al suo stato primigenio e virginale… restituendo la locuzione alle sue potenzialità smarrite”. Oppure Marco Bracci, sociologo della comunicazione attento al tema dell’identità nel rock, che sottolinea come Sottocornola riesca a indagare nella “complessità nascosta del pop” grazie ad una forma mentis e a un modulo operativo “transdisciplinare”, che confluisce in un “risultato variegato, multidimensionale, affascinante e stimolante dal punto di vista intellettuale”. In copertina la prima delle Pop Ideas, ovvero disegni realizzati proprio da Claudio Sottocornola, riportati per la prima volta in assoluto all’interno del libro: i volti di Rita Pavone, Johnny Hallyday, Ornella Vanoni o Shirley Bassey completano un percorso di analisi meticolosa del divismo, arrivando all’essenzialità grazie alla combinazione tra tratteggi e colori, che presentano un’ulteriore direzione inedita, come sempre accade nel mondo polimorfico di Sottocornola.
Claudio Sottocornola: http://www.claudiosottocornola-claude.com/