L’album d’esordio del giovanissimo quintetto funk rock marchigiano, uscito a maggio per Bananophono records.
7 tracce che trasudano tecnica, creatività e groove, abili a scivolare tra diversi stili e contaminazioni musicali.
“Elefunk” è il disco di esordio della band, interamente formato da inediti. L’idea del lavoro nasce da molteplici input, sui quali è stato poi costruito un’idea di concept album. Si può dire che uno dei principali fili conduttori che lega ogni canzone alla sua successiva sia la tematica del viaggio, concetto facilmente avvertibile all’interno di ogni testo. Architettando in questo modo un percorso con un punto di origine ed uno di conclusione con linee ben defnite, e plasmando così la storia e le esperienze di un possibile viaggio, di natura esteriore o interiore che esso sia.
L’icona, la principale immagine del disco, nonché oggetto di riconoscimento della band, come traspare dai testi è anche il “mezzo di trasporto” di questa avventura. L’Elefunk. Si presenta così già dalla copertina come la proposta per chi voglia, di intraprendere il viaggio: il mezzo con cui salpare è proprio lì sullo sfondo bianco. Affiancato a questo tema ruota il signifcato della parola “Universound”.
Sta ad indicare la letterale traduzione “suono dell’universo”? Indica la gamma di colori, dei generi musicali e della trasversalità racchiusa nello stile del progetto? Forse entrambe, ma il disco ha anche un implicito legame con lo spazio, le orbite (sull’illustrazione del disco se ne possono trovare i riferimenti), ed i pianeti. L’idea nasce dalla scoperta avvenuta il 22 Febbraio 2017 e comunicata dalla NASA in una conferenza stampa a sorpresa dove dichiarò la presenza – a circa 40 anni luce dalla terra – di un piccolo sistema solare formato da 7 esopianeti, tutti rocciosi, con caratteristiche molto simili al nostro. Il suo astro, un piccolo sole attorno al quale ruotano i 7 pianeti, è nominato TRAPPIST-1.
La cosa più curiosa della scoperta è come questo sistema – malgrado fosse classificato come altamente instabile – sia in realtà in perfetto equilibrio ed i suoi pianeti in armoniosa sincronia.
La rotazione orbitale di questi ultimi infatti, è così ben definita tra loro da creare una risonanza che mantiene la distanza tra i pianeti in maniera costante. Tutto ciò per dire che il viaggio comincia da qui: dal suono dell’universo. Così, nella tasca del disco è stato scritto il succo di tutto questo: “7 planets have found their orbital balance due to the reasonance exerted on each other. Harmono, built bo the Sound of the Universe. Let’s start from here, were music sits at the beginning.”
Non a caso la prima traccia, una intro strumentale che funge da preludio del disco, è intitolata “Discovering TRAPPIST-1”;
i 7 brani (esclusa la bonustrack, si intende) che, come i pianeti, coesistono armoniosamente senza scontrarsi, nonostante le loro diversità; poi l’ultima traccia “Let Us Take You Home”: il ritorno a casa da questo viaggio. O forse solo coincidenze? Tutte le illustrazioni e Artwork sono di Michele Bini alias Pendra, illustratore emergente della scena marchigiana.
Registrato e mixato da Stefano Luciani al Nufabric Basement Recording Studio di Fermo
Alla BonusTrack hanno contribuito 2 special guests:
scritta dal rapper Matteo Piangerelli aka Fatty Sniper e suonata alla beatbox da John Michael Mawushie aka JBeat.
LINE-UP
Leonardo Carletti, Voce / Sax, classe 1996
Davide Ballanti, Chitarre, classe 1996
Isaak Affan, Tastiere, classe 1996
Samuele Brunori, Basso, classe 1997
Alessandro Della Lunga, Batteria, classe 1996
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