È in streaming e in tutti i digital store (https://tatticasrl.lnk.to/jesuis), “JE SUIS”, brano con cui VINCENZO INCENZO si presenta al pubblico come cantautore, dopo aver firmato, negli anni, alcuni dei pezzi più belli del panorama musicale italiano. Il singolo, da oggi in rotazione radiofonica, è prodotto da RENATO ZERO e anticipa il primo album di Vincenzo Incenzo, “CREDO”, in uscita il 19 ottobre e disponibile in pre-order su iTunes dal 12 ottobre.
“Oggi niente si ricorda oggi non c’è ambientazione
il legame lascia il passo in nome della connessione
Tutto veramente falso, tutto falsamente vero
il sapere collettivo non prevede il corso del pensiero”
“JE SUIS”. Io sono. Uno slogan, un manifesto all’esserci, alla partecipazione, sull’onda di una tragedia o di un’ingiustizia; slogan che però troppo spesso finisce per diventare solo il riflesso di uno sterile narcisismo fatto di like, di hashtag e di selfie, piuttosto che di reale e sincero interesse verso la causa. Così, mentre ci illudiamo di metterci in pace con il mondo, ci allontaniamo anni luce dalla realtà in cui viviamo, perché “si muore di dolore anche dentro un condominio / ma l’immagine virale è il salvataggio del pinguino”.
«Vicinanza, empatia, solidarietà, adesione, difesa della libertà d’espressione, indignazione, resistenza… – racconta VINCENZO INCENZO in merito al suo nuovo singolo – “Je suis” è diventato lo slogan abusato della “partecipazione”; una partecipazione troppo spesso passiva, simulata, illusoria, ipocrita. Il grido per la tragedia del momento, le alzate di scudi per gli scandali sotto qualunque latitudine, lo schierarsi accanto agli ultimi come ai primi, adesivi, hashtag, like, pollice verso, pollice contro, tutto si riduce troppo spesso a queste due paroline magiche, che ci mettono in pace la coscienza ma che intellettualmente pesano quanto il claim di Catherine Deneuve per quella famosa automobile.
La piazza non è un gruppo social e i nostri cellulari non sono bandiere e baionette. Siamo in realtà in un bel cocktail: i 15 minuti di celebrità di Warhol shakerati con i 2 minuti d’odio di Orwell; per un attimo crediamo di emergere dal gregge e di proiettarci pugni al cielo al centro dell’arena; siamo invece sganciati, catapultati nel silenzio e nel narcisismo, come nei nostri selfie; abbiamo ormai girato la fotocamera verso noi stessi; e il mondo è scomparso».
«È ora di riconsiderare il grande apporto dei cantautori alla musica italiana – commenta RENATO ZERO in merito a “JE SUIS” – Ed è perciò che ho accettato di condividere la sfida di Vincenzo Incenzo che finalmente dopo anni di militanza tra partiture musicali, rappresentazioni teatrali di vario genere e pubblicazioni letterarie, oggi affronterà il giudizio dei critici e del pubblico con un primo singolo da lui composto e interpretato: “Je suis”».
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Vita Ragaglia