Intervistiamo il bravissimo batterista Jacopo Moriggi che ha realizzato un nuovo disco uscito il 7 giugno 2018 dal titolo “Vision” che ti porta immediatamente in una colonna sonora di un film, un genere “sound track” definito da alcuni anche “cinematic”. L’album infatti vuole esprimere musica per immagini contemporanee di immediato impatto, dove la batteria riesce a percorrere uno stile tecnico e personale valorizzando il contesto musicale ed emozionale delle canzoni.
Ringraziamo Lucilla Corioni della LC Comunicazione e Videoradio Edizioni Musicali.
Usare la batteria come strumento protagonista non è usuale, anzi è puro ritmo… Qual’è la tua “visione” di comporre con il ritmo?
Quando scrivo una ritmica penso sempre alle sensazioni che ho quando ascolto i dischi o quando ascolto i grandi batteristi.
Comporre con il ritmo è una sfida, siamo sempre legati al tempo quindi è difficile staccarsi, io ho pensato di stravolgere con i midi le mie ritmiche precedentemente scritte su carta e di integrare la melodia in esse in modo da avere un filo conduttore ed una linea unica di arrangiamento e ritmica.
Cosa ti porta a comporre e a creare un album? Vision, il nuovo album cosa ha di particolare?
In questo lavoro ho curato dettagliatamente la composizione e la scelta di contenuti ritmici legati ad essa.
Avevo il desiderio di pubblicare un album come solista ed ho scelto degli arrangiamenti in stile colonne sonore dei film per completarlo
La tua passione per la musica si esprime con la batteria. quali sono i tuoi riferimenti artistici?
Negli ultimi anni sono rimasto affascinato da artisti come Matt Garstka, Benny Greb, Chris Dave, Jojo Mayer e Chris Coleman.
Durante il mio percorso musicale ho sempre ascoltato molto i dischi di Dave Weckl, Steve Gadd, Vinnie Colaiuta, Art Blackey ecc.. e tutti mi hanno sempre dato delle emozioni pazzesche perché con la loro musica hanno valorizzato al massimo il nostro strumento.
Hai scelto la batteria come tuo strumento principale, è sempre stato solo questo o ci sono altri strumenti che ti sarebbe piaciuto suonare?
Mi sarebbe piaciuto affrontare lo studio di uno strumento melodico tipo la chitarra ma diciamo che con la batteria ho le mie belle soddisfazioni.
Il disco che ti ha cambiato la vita?
Ce ne sono troppi, amo talmente tanto la musica che mi innamoro di tutta quella fatta alla perfezione.
Adoro Ten Summoners Tale di Sting, Grebfruit 2 di Benny Greb, The Madness of many degli Animals as leaders con Matt Garstka e Joanne di Lady Gaga. Spazio molto tra generi, mi piace la musica fatta bene.
Vinile o “musica liquida”? Il tuo approccio con le tecnologie è pro musica o contro la musica suonata?
Il vinile è sempre il supporto migliore perché ti permette di entrare nella terza dimensione e tutto diventa magico davvero. Se non hai possibilità ascoltati un cd dall’inizio alla fine che la qualità sonora è sempre di ottimo livello ed è medicina per le nostre orecchie.
La tecnologia e gli mp3 hanno permesso la divulgazione immediata e la velocità di utilizzo, se però dobbiamo fare un buon ascolto consiglio sempre vinile o cd.
Esiste oggi la musica di “genere”, ossia la musica è classificabile o rientra sempre in schemi fissi?
La musica di oggi è molto vasta, è sempre classificabile in generi distinti ma tutta è contaminata da molti stili.
Dove possono trovare le tue informazioni ? Hai in programma concerti o serate?
Mi trovate su Facebook, Instagram e YouTube, la maggior parte delle informazioni riguardante concerti, eventi e lezioni sono sempre aggiornate, potete anche contattarmi tramite mail per ulteriori info.
Cosa consiglieresti ad un giovane che vorrebbe iniziare a suonare la batteria?
Devi crederci e fare le cose con amore ed umiltà senza tralasciare un costante allenamento.
Cerca di essere curioso ed apprezza la buona musica.
Abbraccia il tuo percorso senza fretta e sii sincero con te stesso e pian piano le soddisfazioni arrivano.
Grazie e buona musica!
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Intervista a cura di Daniele Massimi