Dull Company Myself è il progetto solista di Matteo Ferrante – classe ’97, Cisterna di Latina. Un’estensione nata per lo più come divertissement melodico, lontano dalle sperimentazioni post-rock e rumoriste degli Stille Dämmerung, collettivo di cui è già leader, compositore e chitarrista.
Dopo aver pubblicato un EP di quattro canzoni autoprodotte, dal titolo Wright of Vacuum su cassetta, Matteo partecipa con il brano ‘Language’ alla compilation ‘C16 • Pure Italian Gems’, un’antologia che raccoglie il meglio dell’underground indipendente italiano, edita da Lady Sometimes Records. Inizia così la stesura dei nuovi brani e la collaborazione con LSR, che sfocia nel debutto To Load the Feeling of a Trembling Whisper.
Ispirazioni 80s a tutto tondo: già dall’opening track ‘The Time You Spent on Your Promises’, si nota come al gusto dark del post-punk classico e alla voce Japan-esque, grave e profonda di Matteo, si uniscano i ritmi più danzanti della synthwave. Quello che potrebbe sembrare un ennesimo esercizio di stile, viene invece scombinato dalla presenza delle chitarre, veri e propri squarci scintillanti e dream-pop che scuotono e ravvivano l’omogeneità tipica del revival wave. Un genere rivisitato da cima a fondo, come nella title track omonima, che osa un ritornello pop degno dei migliori Human League e Soft Cell o la finale ‘Nothing Means Regression’ che fonde una scrittura à la Swans/The Sound con le sognanti derive Cure-iane del periodo Disintegration.
L’ascolto perfetto sia per i fanatici della prima onda, che per quelli di Preoccupations, Shame o Trentemoller – accanto ai quali, sinceramente, non sfigurerebbe.
Dull Company Myself
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Lady Sometimes Records
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