CONVERSAZIONI…
Intervista agli Heavy Star
di Giulio Della Rocca
Gli Heavy Star sono una band italiana che fa un eccellente rock in inglese…
– Marco (‘K-ACE’) ciao, questo progetto è una tua creatura; presentaci il gruppo e raccontaci come sono nati gli Heavy Star…
Gli HS sono nati nel 2014 dalle polveri di una band di nome Delorean; il tutto perché sono stato convinto da Andrea Ciccomartino, il cantante fondatore dei GRAAL (band Capitolina di Prog Hard Rock), a portare in studio i brani da me composti nei Delorean oltre a quelli ancora chiusi nel “cassetto”. Il progetto è nato ovviamente in studio: arruolato il cantante Albert Fish, la punta di diamante del gruppo formato da me (All Gutars), Bobbo (bassista dei Delorean), Eugenio Bonaccorso (drum/only studio) e, co-produttore e autore dei testi di tutte le canzoni degli Heavy Star, Ray Sperlonga (Bassista e produttore dei Sick ’n’ Beautiful).
Finite le registrazioni e trovato il contratto con la Label Texana Perris Records, ho cercato un batterista per i Live e un’altra chitarra di supporto. Arrivarono, dai Bang Out, Mauro Money (batteria), e dagli Skulldaze, Danny Slade (chitarra). Considerando il book fotografico per il CD “Electric Overdrive”, la band è attiva dalla fine del 2015. Nel 2017 ci sono stati dei cambiamenti: nuovo bassista e nuovo batterista. Rispettivamente: Max Gaz (proveniente da una tribute dei Def Leppard) e Adriano Jukka (Drum).
– Qual è la musica che vi ha ispirato e quale cantante o gruppo vi piace ascoltare oggi?
La band a cui ci siamo ispirati…? Sono, come si evince chiaramente dal CD, tutto l’hard Street Rock e l’hair glam metal anni 80/90; band come Kiss, Skid Row, Van Halen, Ratt, Scorpions, Thin Lizzy, Back and Blue, Cinderella, Tesla, L.A. Guns, Anvil, Saxon, Pink Cream 69 ecc… Le band attuali che ascoltiamo son poche ma sono forti: Eclipse, Black Stone Cherry…
– Voi siete una formazione romana. Cosa pensate dell’ambiente musicale della Capitale (alludo al pubblico, alla possibilità di trovare locali in cui suonare et cetera)?
L’ambiente romano è stato sempre un po’ provinciale, pieno di invidie (la cosiddetta “guerra dei poveri”). I locali ci sono, ora.. Il problema è che il pubblico non è molto, e spesso si seguono più le tribute band che la musica originale… E siamo tanti, più o meno bravi, quindi il tutto è inflazionato.
– I social media sono, almeno potenzialmente, uno strumento di autopromozione. Qual è il vostro giudizio su di essi? Voi li utilizzate?
Si ormai la Band è manager di se stessa… Rispetto a tanti anni fa i costi di produzione di un gruppo si sono notevolmente abbassati: a partire dalla registrazione, mixaggio, mastering, stampa supporto CD, digitale e promozione – quest’ultima si fa on-line e in pochi minuti si raggiunge l’altra parte del mondo. Tutto ciò è positivo da questo punto di vista, l’unico grande inconveniente/problema è che si è creata una inflazione di band e di notizie più o meno reali… Alcune sono addirittura virtuali, cioè create a casa e nel web: non hanno un vero background live. Che Rock ’n’ Roll è…?
– Ho ascoltato le vostre “Electric Overdrive” (https://www.youtube.com/watch?v=X4LbOz-IDlM) e “Love and Affection”, ne sono rimasto molto colpito. Avete in cantiere qualche altra incisione?
Si stiamo componendo e registrando un demo del nuovo CD. Siamo un pochino lenti, il motivo è che ci sono stati nella formazione vari cambiamenti di line up. Per adesso siamo stabili e stiamo macinando nuovi brani (veramente fichi).
– Venerdì 30 Marzo 2018 vi esibirete in concerto in una serata al Traffic (Via Prenestina 738), dateci qualche informazione ed anticipazione…
Sarà una serata grandiosa! Presenteremo due nuovi brani del nuovo album e ripercorreremo tutto il nostro repertorio alternandolo a delle cover di canzoni dei mitici anni 80 e 90… Per il futuro stiamo pensando di incrementare i live in cui omaggiare con delle cover le band storiche dei generi che amiamo, in modo da poter sollazzare il pubblico che condivide con noi la passione per la musica di quegli anni…
Grazie ragazzi per la disponibilità. Buona Musica!
Giulio Della Rocca