Meg (Maria Di Donna) nasce a Napoli, in una famiglia dove si respira musica a 360°: dalla canzone napoletana a quella italiana degli anni ’70, dal jazz al pop dei Beatles, dalla samba alla canzone di protesta; una mistura musicale che, influenzerà inevitabilmente la sua successiva produzione musicale. Nel 2004 il suo primo disco “Meg” come cantautrice. Nel 2007 esce «Psychodelice», l’album co-prodotto insieme a Stefano Fontana, a.k.a. Stylophonic, da cui verranno estratti due singoli. con il tour «Psychodelice 2.0», porta in scena uno speciale live set curato dai Phone Jobs (Mario Conte, Marco Caldera e Umberto Nicoletti), che re-inventano il live in versione iPhone Ensemble; uno spettacolo audio/video realizzato esclusivamente con iPhone per la prima volta al mondo. Numerosi progetti e uscite discografiche successive, sia in studio che live, la contraddistinguono come artista poliedrica e piena di talento. Il 28 maggio 2013 il rapper partenopeo Clementino la coinvolge nel brano «Mea culpa», che dà anche il titolo al suo disco.
Il 29 settembre 2017 è uscito “Concerto imPerfetto” il nuovo disco contenente i migliori successi della cantautrice simbolo della scena alternativa italiana al femminile ed è disponibile in formato doppio cd e doppio vinile 180 gr.
Exhimusic gli ha rivolto alcune domande scoprendo altri aspetti interessanti di questa artista.
“Concerto imPerfetto” è il tuo primo album live, uscito recentemente, dopo tanti anni dall’inizio della tua carriera artistica. Ci puoi parlare di come è nata l’idea del disco?
Concerto imPerfetto è stato registrato due anni fa durante il tour dell’ultimo album, Imperfezione. Tutto ruota intorno a un concetto a me molto caro: l’imperfezione come inno alla vita e al diritto di essere felici e orgogliosi delle proprie unicità, difetti compresi. Nel lavoro di un musicista non c’è niente di più imperfetto e al contempo “caldo” di una performance live. Da ragazzina andavo a comprare i bootleg dei concerti dei gruppi che amavo, proprio per cercarne gli errori e le imperfezioni durante le performance live, era un modo per sentire l’artista più vicino, umano e vero. E’ bastato questo ricordo a farmi venire voglia di registrare un intero concerto e proporlo poi al mio pubblico così come era stato eseguito, errori compresi. Era da tempo che la gente mi chiedeva un disco dal vivo, finalmente mi sono decisa.
Il disco stampato sia in cd che in vinile sarà accompagnato da un tour teatrale che partirà il 17 novembre da Bologna e che toccherà diverse città tra cui anche Roma, il 21 dicembre 2017 all’Auditorium (Sala Petrassi). Quale è il momento più emozionante dal tuo punto di vista?
Il momento più emozionante è quando dimentico le parole di qualche pezzo ed è lo stesso pubblico a ricordarmele cantando a squarciagola.
Il ritorno con una tournée invernale nei teatri rappresenta per te un’esigenza di stabilire un rapporto più intimo e raccolto con chi ti ascolta?
Assolutamente sì! I miei testi e le mie musiche portano con sé un’involontaria vena melo’ e teatrale che devo indubbiamente alle mie radici. La mia scrittura è sempre alla ricerca del lato emozionale, senza il quale non riuscirei ad affrontare nessun tipo di tematica. Tutte queste caratteristiche saranno estremizzate in questo speciale ed esclusivo tour teatrale.
La tua carriera è ricca di contaminazioni e di stili musicali ci puoi parlare di questa attuale che stai vivendo che rappresenta una MEG si può dire “Multiformis” ?
La contaminazione, in quanto evoluzione, è il mio obiettivo da sempre: in qualsiasi cosa io faccia, c’è la necessità di sentirmi libera, non intrappolata in schemi che si ripetono, pronta per esplorare differenti possibilità a seconda della fase in cui mi trovo. Diciamo che… non sono mai stata alla ricerca di un centro di gravità permanente!
foto di Daniele Cappelletto
Durante il tuo percorso artistico hai avuto modo di collaborare con artisti molto diversi tra loro: 99Posse, Pino Daniele, Subsonica, Elisa, Tiromancino, Colapesce, B for Bang (progetto live di rivisitazione delle canzoni dei Beatles) e tanti altri. Puoi parlarci di cosa hanno significato per te i 99Posse anche attraverso una sola frase?
E’ stato un momento cruciale di cambiamento e creatività, direi estremamente radicale. La sensazione forte e costante era quella di poter realizzare i tuoi sogni concretamente. Tutt’ora la porto dentro ovunque vada.
Se tu dovessi scegliere 5 dischi che ti rappresentano tra quelli che hai ascoltato in tutti questi anni da portarti con te sempre?
The Beatles: qualsiasi loro album; Laurie Anderson: Big Science; Beastie Boys: Ill communication; Massive Attack: Protection; Mura Masa: Mura Masa.
Guardando la tracklist del disco “Concerto imPerfetto” che contiene 16 tracce e tutti i tuoi successi posso chiederti di raccontarci in particolare di “Quello che” e di “Parentesi”?
“Parentesi” è davvero un bellissimo pezzo. In particolare ha un melodia vincente e dei suoni molto curati. Quali sono i tuoi ascolti e come componi i pezzi?
“Quello che” è una canzone d’amore in cui si racconta un rapporto così’ intenso da diventare telepatico e in cui le parole passano in secondo piano.
“Parentesi” è un pezzo che parte da questa riflessione: ognuno di noi ha una missione segreta da compiere. Nessuno capirà mai perché fai determinate scelte, ma non importa cosa pensano gli altri, come ti giudicano e non importano nemmeno le difficoltà che dovrai affrontare, tu vai avanti come un agente speciale.
I miei ascolti spaziano dai Kraftwerk a Mozart, da Cardi B a Cashmere Cat…ascolto di tutto.
Il processo di composizione segue metodi vari: a volte nasce prima la musica, poi il testo, altre prima il testo e poi la melodia, altre ancora, parole e musica nascono contemporaneamente. In generale, ho un sacco di cose scritte, se decido di farle diventare canzoni, le leggo ad alta voce lentamente e ci improvviso su una melodia. Ma anche un semplice accordo suonato con un bel suono di synth è capace di creare mondi, ispirandoti un testo nuovo. Insomma, l’ispirazione ti viene a trovare mentre stai lavorando, come diceva il buon Picasso.
Anche la tua immagine è molto bella e particolare. Nei tuoi live quanto è importante l’aspetto visivo ed estetico?
Lo è moltissimo, è un linguaggio in più: aggiunge significato simbolico alla musica. Spesso chiedo ad art director o a giovani designer di abiti di collaborare. In questo tour per esempio, la regia e la scenografia sono curate da Umberto Nicoletti, e gli abiti sono di Marta Martino.
Puoi presentarci la band che ti accompagnerà durante il tour?
Con me sul palco in questo tour ci sono Mario Conte e Marco Benz Gentile, due musicisti poliedrici e polistrumentisti con cui collaboro da tanto tempo.
foto di Gianluca Platania
I contatti social e dove possono trovare il disco?
Website: www.m-e-g.it
Facebook: www.facebook.com/meg.multiformis
Twitter: twitter.com/meg_muzic
Instagram: www.instagram.com/meg_muzic
“Concerto imPerfetto” è disponibile in formato doppio cd e doppio vinile 180 gr a questi link:
formato fisico: http://musicfirst.it/it/19951_meg
formato digitale: http://apple.co/2wJtzgI