Dal 2 dicembre 2017 al 4 aprile 2018 a Milano, alla Fabbrica del Vapore, Revolution – Records and Rebels 1966-1970.
Dai Beatles a Woodstok. Una mostra da non perdere!
L’unico viaggio che vi riporterà nello spirito e nella mentalità della fine degli anni sessanta, dai Beatles a Woodstock: un’esperienza immersiva e rivoluzionaria.
Una mostra sulle storie, i protagonisti, i luoghi di quel breve e densissimo periodo, gli anni tra il 1966 e il 1970, che cambiò per sempre le vite di una generazione intera e, a cascata, quelle di tutti noi.
La moda, la musica, le droghe, i locali e la controcultura, i diritti umani e le proteste di strada, il consumismo, i festival e le comunità alternative: un viaggio per immergervi totalmente nello spirito e nella mentalità della fine degli anni sessanta!
La musica vi accompagnerà per tutto il percorso.
1826 giorni raccontati attraverso oltre 500 oggetti-testimonianze di momenti, vite eccezionali, canzoni che hanno segnato la storia, abiti che hanno fatto tendenza e scandalo, film indimenticabili, attimi che potremo rivivere.
Segui la pagina ufficiale (https://www.facebook.com/pg/mostrarevolution) per sapere tutto sulla mostra Revolution. Musica e ribelli.
Durante gli “anni delle rivoluzioni”, il manifesto diventò un modo economico ed efficace per comunicare informazioni politiche e sociali e non commerciali; uno strumento per stimolare la presa di coscienza e generare la massa critica nell’opinione pubblica necessaria a produrre il cambiamento.
Una forma d’arte, con immagini lampanti e un messaggio chiaro, sempre più aperta a disegnatrici donne o membri diminoranze etniche.
A metà degli anni Sessanta, quando la Swinging London era LA città del pianeta, INDICA, la prima galleria d’arte concettuale della capitale, era proprio “the place to be”. Aprì le porte al 6 di Mason’s Yard nel novembre del 1965 e chiuse nel novembre del 1967, nell’autunno de la Summer of Love.
Il 7 novembre del 1966, John Lennon fu trascinato all’inaugurazione di una mostra di una giovane artista emergente all’Indica: Yoko Ono.
In mostra tra gli altri pezzi, Andy Warhol e la modella Susan Bottomly fotografati da Henry Fischer, l’opera “Ceiling Painting” di Yoko Ono e un lavoro di Bridget Riley, una dei principali esponenti del movimento artistico dell’Op Art.
Realizzata da John Pasche per i Rolling Stones, The Tongue, in mostra, è diventata un simbolo mondiale del Rock and Roll. Semplice e incisivo, questo logo esprimeva l’immagine anticonformista della band e svolse un ruolo fondamentale nel loro branding.
La seconda sezione della mostra è un viaggio nel mondo dei BEATLES e nell’affascinante contesto del 1967 quando musica, arte, cinema, letteratura e cultura underground vivono una stagione di sperimentazioni continue, non di rado frutto di droghe assunte per allargare e potenziare la mente. Le religioni esotiche e i club psichedelici impazzano.
Il fotografo RICHARD AVEDON realizza 4 ritratti psichedelici dei Fab Four, in mostra, diventati icona e simbolo di quell’incredibile periodo.
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Testi e foto tratti dalla pagina facebook ufficiale della mostra:
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La redazione
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FABBRICA DEL VAPORE
Via Cesare Procaccini, 4 – 20154 Milano