È uscito da pochissimo il vostro album “I MIGLIORI BRANI DELLA NOSTRA VITA” che nasce dalla domanda: “dove siamo diretti?” E voi?
Crono: Forse veramente verso l’infinito. Da quando abbiamo iniziato 10 anni fa con AreaViziata ogni album ha toccato argomenti e musicalità differenti, dal rap alla musica classica, dai film di arti marziali all’hardcore, e forse la cosa che ci accomuna in questo percorso è proprio il fatto di volere stupire e sorprendere ad ogni nuova uscita. Per noi ogni album non è mai un punto di arrivo ma un punto di partenza per il prossimo livello.
Come è nata l’idea di creare un collettivo e poi di produrre musica di questo genere?
Crono: Ognuno di noi ha iniziato a produrre musica in modi diversi e con diversi motivi, ma l’idea di creare un collettivo parte dalla banale realizzazione che l’unione fa la forza e pur provenendo da background diversi e pensando con teste diverse, il rap, con la sua semplicità e accesibilità, costituisce un terreno comune sul quale ognuno può esprimersi in totale libertà e originalità.
Leggendo la tracklist del vostro cd in maniera veloce l’ascoltatore potrebbe pensare di essere incappato in un disco di cover di brani ultra famosi. Poi rileggendoli con calma si capisce che è solo un modo divertente per intitolare le canzoni oppure c’è qualcosa che dobbiamo sapere tipo campionamenti nascosti o cose del genere?
Axy: Nessun campionamento nascosto in realtà, invece vi è un inversione di senso. Satisfaction” diviene “Sadisfashion” (sad is fashion), o “Another break in the wall” diventa una pausa per riflettere sui “muri” mentali, “Muore matto” passa dallo “scalpitare d’amore, in un amore difficile” al “morire di paura, in una società diffidente”, o ancora “I wish” diventa “iWish”: quello che vuoi ti compra! La scelta di usare i titoli in questo modo è anche un modo per dare valore alle cose prima di esserne entrato a contatto, far saltare gli schemi dei preconcetti.
Nel video di “Fogli dalle stelle”, il vostro primo singolo ci sono tre astronauti, un foglio e un’astronave di cartone per raggiungere gli angoli remoti della galassia. Se ci fosse la possibilità di andare in tour nell’universo quale pianeta scegliereste e perchè?
Ju-On: Saturno ha quell’alone di mistero che ci piacerebbe esplorare, ma se proprio dovesse esserci la scoperta del secolo per quanto riguarda un buco nero vorremmo essere i primi esseri umani nella storia a varcare l’orizzonte degli eventi con la consapevolezza di non poter tornare mai più. Mentre Axy è più nostalgico e ci guarderebbe da Venere il pianeta dell’amore, dove poter raccontare quanto tira brutto sulla terra!
Ascoltando il disco la prima cosa che mi è venuta in mente e che guarda caso è anche il motto che noi usiamo per la nostra trasmissione radio è questa: “Sentieri musicali insoliti per mete impreviste. Ascolti e divagazioni a 360° per arrivare là dove nessun Rapper è mai giunto prima”. Siete d’accordo?
Crono: Mi sembra un ottimo motto. La musica va sempre da qualche parte, è movimento a prescindere da quale sia la meta: a volte va avanti, a volte si torna al punto di partenza ed è lo stesso un viaggio interessante. Noi non vogliamo fare gli innovatori a tutti i costi o proporre un’idea retro del rap, ma perlomeno cerchiamo di essere consapevoli dei percorsi che facciamo e come li affrontiamo.
La copertina del disco è molto bella. Puoi parlarci dell’autore e di come è stata creata?
Come vi preparate per i live e gli spettacoli? Cosa vi aspettate dal pubblico che vi viene a vedere?
“Fogli dalle stelle”
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