Se amate la new wave anni ’80, le atmosfere post-punk, dark e gothic, le chitarre ricche di delay e flanger, le tastiere che contribuiscono a creare scenari oscuri e una voce che vi accompagna con tematiche mai banali e intelligenti, tra ritmiche ossessive e a tratti tribali, “Antitesi”, degli Avant-Garde, storica band di Roma, è sicuramente il disco che non può mancare nella vostra collezione.
La band è nata nel 1994 ed è guidata da Alessio Schiavi (voce e chitarra) insieme con Viviana Bellanza (tastiere), Alessandro Conte (basso) e Valentina Larussa (batteria) che completano la formazione. La loro prima uscita ufficiale è del 1999, un EP (stampato in 300 copie) e che è stato ristampato il mese scorso (solo 99 pezzi, limited edition) dalla loro attuale etichetta discografica (la francese Manic Depression Records) ed intitolato: “94.14” che vi consiglio di non lasciarvi sfuggire.
L’esperienza accumulata in questi anni tra live e dischi si sente all’ascolto di “Antitesi” e rispetto agli altri gruppi del genere, hanno creato una specie di marchio di fabbrica, un suono caratteristico, riconoscibile da subito. Eleganti nella forma e nella rappresentazione, i loro prodotti sia in vinile che cd sono curatissimi nella confezione e nella scelta di artwork originali e belli da vedere: per “Antitesi” ad esempio la copertina è di Viviana Bellanza (sembra un omaggio a Pollock!)
Si passa da atmosfere tranquille, con fantastici intro ed arpeggi di chitarra, a muri di tastiere che contribuiscono a creare una base intensa e malinconica (io uso spesso la definizione “tristezza romantica”) sulla voce di Alessio molto evocativa che aiuta l’ascoltatore ad entrare nel mondo degli Avant-Garde (i testi sono cantati in italiano).
Un mondo sicuramente notturno, buio, dove il nero predomina (non poteva essere altrimenti) e dove la forza dei breaks strumentali ci porta, ora vertiginosamente, ora accompagnandoci con dolcezza, verso la potenza del “dark sound”, scandito da una sezione ritmica precisa, potente, direi post punk, per gli amanti delle etichette e anche quando scelgono suoni elettronici, non sono mai fine a se stessi.
Ovviamente nella musica degli Avant-Garde ci sono inevitabili riferimenti a tutti i gruppi che più o meno noi conosciamo e che hanno fatto diventare grande questo genere e che non sto qui ad elencare, ma il risultato finale è racchiuso in un’unica parola: ORIGINALI!
Il disco contiene 10 tracce se consideriamo che la track 9 sono 10 secondi di silenzio e rappresenta una sorta di piccola pausa tra gli 8 pezzi e gli ultimi 2 (che poi in pratica sono 2 versioni remix della traccia 6: “Livido Livore”, night version solo piano e della traccia 8: “Antitesi”, weird mix)
Va ascoltato per intero, senza pause, poi riascoltato ed ascoltato ancora. I pezzi prendono parecchio e diventano la colonna sonora delle nostre giornate (a me ha fatto questo effetto…) : “Disincanto”, “Livido Livore”, una delle mie preferite, un vero capolavoro dall’atmosfera retrò; l’opener “Dove Solo Tu Vorrai”; la title track “Antitesi”, strumentale affascinante; “Epoque”, un pezzo potentissimo; “I Due Labirinti”, ossessiva come non mai; e il riferimento ai maestri del genere dark-wave-gothic-post-punk con “Nubi Altrove”, onirica e “Il Buio su Roma”, stupenda.
Buon ascolto.
info: http://www.avant-garde.org.uk
facebook.com : AvantGarde1994
www.manicdepressionrecords.com
Giuseppe Bellobuono